Passato è il sogno di giovinezza
come la neve al sole,
non v’è più dolcezza
amara di chi evocare suole,
né son dolci parole
se non lamenti e guai,
né mai vorresti aver sognato, mai.
Passa la vita, e si dilegua, e fugge,
e tutto insieme a voi il mondo muore,
non più grazia né cuore
vi spira dentro l’anima, né amore.
Crudele sorte d’ombre
la nostra quali foglie
d’autunno al vento ingrato,
né più malvagio stato
ci colse mai in queste umane spoglie.
Rosse ora alle penombre
giungemmo del tramonto,
e, volti indietro, il conto
non torna più degli anni,
né ricordo, se non presenti affanni.
Ah, uomo, bene sempre ricorda
invece di sognare
le parole amare
di Sileno, e accorda
l’anima tua al misterioso Fato :
“ Meglio è per te non essere mai nato.”
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