Alle lontane Ebridi la barca
salpò dei sogni, ch’esperto equipaggio
di vogatori era nel mio viaggio.
Verso la patria obliata, sul mare
profondo come il sonno, fuggì la nave
a un’alba d’oro.
“ Dove sono le isole fatate sovra un mare
mormorante di canti ?
Dove mi porterà
la bianca vela più in alto degli alti gabbiani.”
E mi spronò un desiderio, un’ombra perduta
di fantasie e di suoni, allontanandosi
primavere su onde di correnti
immortali.
Ali
le mie vele sulle acque di giada
immobili, uno specchio.
Vidi il mio volo
sui raggi del vento.
Una poesia, come, del resto tutte le altre, ispirata e di solenne, ieratica bellezza.
RispondiEliminaCiao