La vita
dell'individuo ha un principio e una fine.
Poniamo che
dopo la morte sia il nulla, dunque anche prima del principio era il
nulla. Ne segue che la vita dell'individuo è “contenuta” nel
nulla. Ora è mai possibile che il nulla contenga qualcosa ?
Mi si dirà che
l'individuo ha una causa ossia l'unione di seme e ovulo, ma questo è
come il celebre dilemma se sia nato prima l'uovo o la gallina.
Consideriamo
come individuo tutto l'esistente. Viene dal nulla ? Se sì, allora il
nulla contiene tutto l'esistente. Ripeto, è mai possibile che il
nulla contenga qualcosa ?
La risposta più
ovvia è che il nulla contiene il nulla e che dal nulla nasce il
nulla.
Dunque il nulla
non può generare il manifestato. Il manifestato sarà dopo ciò che
non è manifestato ancora, dall'immanifesto. Il cosiddetto nulla è
quindi l'immanifesto, se è qualcosa. Il nulla è dunque ciò che non
ricade sotto i nostri sensi, ciò che non appare, quello che Kant
chiamava il noumeno. Il nulla è inconoscibile, ma è tale per l'uomo
che per conoscere ha bisogno dei sensi.
L'uomo è
condannato a cercarsi e a non trovarsi mai, poiché egli è il
noumeno che si manifesta e può conoscersi solo come fenomeno, così
conosce soltanto ciò che ricade sotto i suoi sensi cioè l'apparenza
e mai la verità assoluta.
Egli tende al
vero e non lo raggiunge, fugge l'apparenza alla ricerca della verità
ultima e viene continuamente respinto nel relativo, nel mutevole, nel
falso. E' scisso nel proprio intimo, esiliato in un mondo estraneo,
ma confinato in quel mondo per sempre.
In quanto Io
cioè Noumeno non appare se non nella mediazione del fenomeno cioè
nella manifestazione. Essa si realizza grazie ai sensi e solo tramite
essi.
Così noi
vediamo, sentiamo, parliamo ad altri fenomeni, ma non con altri
Noumeni, questi ci rimangono del tutto sconosciuti.
Crediamo di
amare e non amiamo che l'apparenza, crediamo di conoscere e non
conosciamo altro che i fenomeni, solo ciò che ricade sotto i nostri
sensi.
La Verità
ultima ci sfugge, ci sfugge la vera altrui personalità, se amiamo,
amiamo un'immagine.
Ne segue che la
conoscenza del fenomeno è ingannevole, noi di fatto non conosciamo
proprio nulla.
E se non
conosciamo nulla ne segue anche che non conosciamo l'Immanifesto e
che inoltre Esso non è il nulla.
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