lunedì 7 dicembre 2020

Eric R. Dodds, I Greci e l'irrazionale



Eric R. Dodds, I Greci e l'irrazionale (1950), Milano, BUR, 2017



P. 58, l'affermazione secondo la quale gli eroi omerici hanno coscienza del proprio sentimento in termini intellettuali, cioè “conoscono” i propri sentimenti e la propria virtù fa di Socrate un naturale figlio di Omero, in quanto secondo Socrate la virtù è conoscenza.

P. 85, origine superstiziosa del demone personale, poi nobilitato da Platone (il demone di Socrate, che ne fece la parte razionale dell'uomo).

P. 236-237. Euripide secondo Dodds è un irrazionalista. E' stato senza dubbio un seguace di Socrate, all'inizio ne ha accettato l'insegnamento, ma poi lo ha ripudiato per una visione sostanzialmente irrazionalistica del mondo, come trapela dalle Baccanti. Queste affermazioni contrastano radicalmente con quelle del Nietzsche che ha fatto di Euripide un discepolo dei sofisti e di Socrate, un vero e proprio “illuminista”.

Tuttavia, anche se Dodds non concorda con la tesi di Nietzsche circa la decadenza della tragedia o la sua origine, la sua posizione è chiaramente quella di un ammiratore della psicologia, anzi della psicanalisi di Freud. E in ciò egli si avvicina a Nietzsche, perché il filologo-filosofo tedesco è stato un vero e proprio precursore del verbo di Freud e il suo punto di vista è stato prevalentemente quello di un osservatore psicologo. Così si potrebbe fare una proporzione e dire che Dodds sta a Freud come Freud sta a Nietzsche, e stabilire anche un legame o un parallelismo tra Dodds e Nietzsche.


Direi che l'interpretazione di Nietzsche riguardo alla figura di Dioniso sia giusta, alla luce di quanto afferma Dodds, Dioniso è un liberatore, un dio che libera dal proprio io personale, secondo l'aspirazione di Schopenhauer, vero ispiratore del Nietzsche.

Anche riguardo a Rohde Dodds prende posizione, però contestando l'interpretazione del filologo tedesco. Non sarebbero stati i vapori velenosi, scaturiti dal terreno, che avrebbero inebriato e resa folle la Pizia, ma il fondamento dell'oracolo sarebbe stata una pratica di autosuggestione.


P. 188, la civiltà sciamanistica. La nuova credenza di un'anima indipendente dal corpo. Pitagora erede di questa concezione l'avrebbe trasmessa ai suoi discepoli e quindi loro tramite a Platone. Questa dell'io dello sciamano che può migrare di corpo in corpo è una concezione che sottolinea l'importanza della visione mistica nel culto delfico e in genere della illuminazione interiore e si collega con la concezione del Colli in Filosofi sovrumani circa l'importanza dell'intuizione o rivelazione mistica alla base della filosofia di Eraclito e Parmenide.


P. 333 e sg. l'isteria del menadismo. Un aspetto che avvicina Dodds al Nietzsche è il suo interesse per l'antropologia (vedi Il servizio divino dei Greci di Nietzsche).








 

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