Gli amanti parlano nell'aria notturna
e di nòttole il lamento racchiude il segreto
nell'urna del cielo stellato oscura
come acqua dello Stige. Sussurro e lamento
e pianto e rimembranza e nostalgia
d'una terra lontana e di labbra ancora
vergini echeggiano alla mia mente,
mentre voi vede estatica.
Dove volate nella notte stellata ?
Chiari spettri dal destino segnato
sfilano innanzi ai miei occhi,
esuli in fuga, fanali rapidi
nella via tortuosa fra i cipressi neri.
Gli amanti parlano nell'aria notturna
e una carezza tenace li stringe in un patto
e la voce loro è una supplica
che li incatena per sempre. Essi corrono
incontro al destino che li ammanta cieco.
E nella chioma frusciante della foresta bruna
essi s'inoltrano quasi in un labirinto,
fuggono esangui tra folate d'argento.
L'aria è fredda e un umido fiato
s'alza dall'erbe, ansimano stremati
alla ricerca nel buio della mano tremante,
perché gli chiuda gli occhi a ciascuno
all'amplesso bramato nella terra lontana.
Così ella a lui si volgeva pallida
con l'ultimo sguardo di morente amata,
con l'ultima lacrima offerta in dono :
“Forse saremo in eternità perduti
nel dolce abbraccio d'infinito sogno,
per sempre l'uno all'altra un sacrificio.”
Per le negre arene l'ombra sulfurea
fugge insieme a lei e dietro
è un ululato di correnti veltri
scatenati dal carcere d'abissale Averno.
Corrono insieme, mano nella mano
corrono aneli, estinte faville
tra le cineree branche arboree
fruscianti nel sibilo del vento gelido.
“Certo sei tu la mia speranza,
e insieme luce nell'eterna notte.”
E si persero allora nella nebbia,
come alati nelle nubi del cielo.
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