G. de Santillana, Hertha von Dechend, Sirio, Milano, Adelphi, 2020
P. 25, il significato astronomico del mito (e dei geroglifici egizi), la fonte citata è Macrobio (Commentarium in Somnium Scipionis).
P. 29, l’errore di Descartes, vedi anche Guénon, Il regno della quantità e i segni dei tempi.
P. 32, i vari livelli della realtà, vedi Guénon, op. cit. Il concetto di cosmo come gerarchia di mondi.
P. 43, validità della tradizione ermetica, vedi Giordano Bruno. I Decani, le potenze che governano i pianeti testimoniate sia dai libri ermetici che dalla tradizione araba (al-Qazwini). L’universo appare pervaso da forze divine.
P. 48, miti sulla Precessione degli equinozi e su Sirio.
P. 60, il significato astronomico del remo di Odisseo. Probabilmente si tratta di un’allusione all’asse terrestre.
P. 64, riferimento all’Apocalisse (Cristo che tiene le sette stelle nella mano destra). Si tratta di un’immagine del cosmo divino ?
P. 91, 92. La materia preesistente all’operato del Demiurgo. Il Demiurgo ha agito su di essa ponendo ordine (κόσμος) e introducendo il tempo (Χρόνος). Importanza del Timeo di Platone, il Demiurgo è definito “il vero e proprio nucleo dell’antica cosmologia”.
P. 95, su Δίκη e Tao. Δίκη è il cammino della vita di ciascun essere naturale e il corso regolare dell’universo.
P. 97, 98, gli dei erano numeri. La Metafisica di Aristotele e altri testi “confermano a chiare lettere che gli dei sono pianeti, costellazioni, Decani, elementi e figure geometriche”.
P. 103, l’Eclittica, il Diverso ossia la diagonale cioè il male (vedasi il Timeo, 36 c, di Platone).
P. 114, sulla Precessione. Il moto antiorario è attribuito al malvagio Seth-Tifone.
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