Tu che maestosa incedi serena
a metà della via, tra la riva
ed il mare, che miri senza pena
verso il porto lontano, tu, o diva,
fulva la chioma alla nuca avvinta,
al sole disveli il collo, precinta
alle spalle di grazia, e nell'acque
t' immergi ora, dove limpida nacque
l'onda al vento dorata e feconda,
mentre il raggio i capelli ti corona,
nobile anima. Ora alla sponda
s'espande il mormorio, risuona
nei flutti il coro dei gabbiani, il cuore
tra l'onde d'oro esulta allo splendore.
Ti volgi, e l'orizzonte diviso
dal mare additi a me con un sorriso.
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