Horace Walpole The Castle of Otranto (1764) Milano, Mondadori, 2002
Nella prefazione si ricorre all’espediente del manoscritto ritrovato ( in lingua italiana ) esattamente come ne I promessi sposi.
P. 16 : Preface to the Second Edition : si cita Voltaire per la sua ingiusta critica a Shakespeare. Vedi anche I promessi sposi dove la medesima critica è citata “en passant”, cap. VII : “… un barbaro che non era privo di ingegno…” si dice a proposito del poeta inglese riportando l’espressione “barbaro” usata da Voltaire, ma in senso velatamente polemico, dato che Manzoni era un ammiratore di Shakespeare, come tutti i romantici.
P. 64 : il principe Manfred è personaggio da accostare all’Innominato de I promessi sposi. La sua malvagità vela la sua naturale magnanimità : “ Manfred was not one of those savage tyrants who wanton in cruelty unprovoked. The circumstances of his fortune had given an asperity to his temper, which was naturally humane; and his virtues were always ready to operate, when his passion did not obscure his reason. “
P. 100 : il comportamento e l’apostrofe di fra Girolamo (Jerome) diretta a Manfred, ha una certa somiglianza con quello di fra Cristoforo nei confronti di don Rodrigo (cap. VI). Fra Jerome dice alla fine : “ Hearken to him who speaks through my organs “, “ Ascoltate colui che vi parla per mezzo mio “, e fra Cristoforo : “ … quel Dio … mandando un suo ministro … a pregar per una innocente … “. Tutto il tenore del discorso è abbastanza simile.
P. 104-106 : il discorso di friar Jerome continua : “ I am but the worthless instrument “ sembra ricalcata da “ … mandando un suo ministro, indegno e miserabile, ma un suo ministro …” oppure : “ Even I, a poor and despised friar, am able to protect her from thy violence. “ può essere accostata a : “ Lucia è sicura da voi : ve lo dico io povero frate; …”.
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