Così mi parve un bel mattino il sole
d’oro sull’onde vivide di cielo,
così mi parve un’onda di parole
dolci, un sogno lieve, un bianco velo.
Cèrilo dall’ala alba, un vapore
come mi cinse e mi rapì fugace
ombra di dei, ma l’attimo tenace
mi fu per sempre un’alba di splendore.
E m’apparve illimitata, infinita
gioia, un mare di scintille, un coro
d’echi incantati, un sogno di sirene.
Ascese l’astro sovra le terrene
plaghe, a un inno silente il lavoro
riprese, lontano in un’altra vita.
Nessun commento:
Posta un commento