Canterò
sempre a primavera aedo
armonie
purpuree all'erba clora,
cori
di ninfe e sussurrare infiora
d'api
l'aura radiosa e al vento incedo
lieve
che vola sugli ondosi velli,
occhi
verdi della ròrida luce;
tra
le sacre chiome ella riluce
degli
ulivi coi biondi capelli.
Librate
foglie al respiro d'autunno
sempre
sono con me, morte serena,
onda
di sogno luminoso alunno
d'esule
lamia nella notte piena.
Dorme
allora la terra e dorme il mare
degli
dei ai canti e in alto irradiare.
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