sabato 7 marzo 2020

Carl Gustav Jung, Simboli della trasformazione



Carl Gustav Jung, Simboli della trasformazione, Torino, Bollati Boringhieri, 1992



P. 39. Origine divina degli eroi ( “trovatelli smarriti dai loro veri genitori” ) come fantasia propria dell'età dell'adolescenza o del mondo primitivo.
P. 44. Sulla figura di Giuda : “motivo tipico, quello cioè del perfido tradimento nei riguardi dell'eroe.” ( Sigfrido e Hagen, Balder e Loki ).
P. 48, definizione molto interessante circa la funzione delle opere teatrali : “Il godimento procurato da una commedia o da un intreccio drammatico che si risolve felicemente proviene dall'identificazione dei propri complessi con l'azione scenica; il godimento della tragedia nasce in virtù del sentimento raccapricciante e insieme benefico di vedere accadere ad altri ciò che minaccia noi stessi.”
P. 62, in nota si parla di combinazioni subliminali e loro importanza per la previsione del futuro. L'analisi sembra adatta agli antichi oracoli ( cfr. De divinatione di Cicerone ).
P. 83, l'avversione cristiana per il mondo costituì una novità che rende sotto certi aspetti preferibile il paganesimo, tutto volto com'era a scorgere il divino nel mondo. Vedi il culto di Mithra.
P. 87, importanza del simbolo e dei suoi contenuti realmente esistenti, anche la psiche esiste perché esiste l'inconscio.
P. 95-96. “Divenir dio” evidente nei misteri pagani di Iside e di Mithra, ma anche nel cristianesimo, cfr. Giovanni, 10, 34 : “Io ho detto : Voi siete Dei”.
P. 102, analogia tra la situazione dell'iniziato e la visione poetica di Nietzsche.
P. 110. Mito del fallo. Il serpente come simbolo femminile della libido. NB : “nella liturgia mithriaca gli dei-toro” ( simbolo di fecondità ) “sono chiamati guardiani dell'asse del mondo, ossia quelli che girano l'asse del cerchio celeste”. Cfr. De Santillana-Von Dechend, Il mulino di Amleto, Milano, Adelphi, 2007.
P. 105, il dio Atùm di Eliopoli identificato poi nell'unico dio sole. Cfr. Flavio Giuseppe, Contro Apione, XXVI, 250 : Osàrsef poi chiamato Mosé, sacerdote a Eliopoli.
P. 110, si parla di Mithra-Helios, cfr. Giuliano imperatore, A Helios re, e per quanto riguarda l'allusione alla costellazione dell'Orsa che muove e rivolta il cielo o anche alle sette stelle nell'Apocalisse di Giovanni vedi De Santillana-Von Dechend, Il mulino di Amleto.
P. 115. Sul dio che muore e risuscita. NB : nota 59, secondo la testimonianza di Girolamo, la grotta della nascita di Betlemme sarebbe stata in origine un santuario (spelacum) di Attis-Adone.
P. 128 e sg., importanza del simbolo fallico ( bacchetta magica fallica, caduceo di Ermete ).
P. 131, figura del nano cabiro ( Diòniso, Tagete ). Importanza del fallo nel culto di Diòniso ( Diòniso-Toro ), attributi personificati di Diòniso : il dio Phales, Priapo.
P. 159. Interessanti osservazioni sulle due forze psichiche contrastanti, da un lato gli istinti, dall'altro la volontà retta da immagini numinose. Vedi Ramacharaka, Raja Yoga, per la concezione dei diversi livelli della mente o meglio delle diverse menti ( inferiore e superiore e la mediana, quella dell'intelletto ).
P. 160, “strutture psichiche universali … cui diedi … il nome di archetipi dell'inconscio collettivo.” Vedi la teoria della mente universale di Ramacharaka.
P. 162, interessante origine del nome “materia” da “mater”, così come la teoria dell'origine del fuoco (trivellamento) dovuta a una regressione dell'istinto sessuale e a un'attività quasi onanistica.
P. 170, Jung seguace di Nietzsche. Ecco Agni-Diòniso-Cristo, simboleggiati tutti dal fuoco e dal vino o, nel caso di Agni, dall'idromele.
La rotazione o trivellazione per la produzione del fuoco è ricondotta a un'origine sessuale, ma per De Santillana- Von Dechend a conoscenze astronomiche, vedi la differenza delle opinioni ! ( il mulinello degli dei indiani ).
P. 183, l'enigma della Sfinge, simbolo della Madre terrificante e quindi dell'incesto, così intende Jung. Ma Giorgio Colli lo intende come vittoria della sapienza, p. 51 de La nascita della filosofia, Adelphi.
P. 200, nascita dell'eroe. Vedi Oannes messo in rapporto con Giovanni Battista ( cfr. Plutarco, La morte degli oracoli ).
P. 212, interessante spiegazione del mito del diluvio universale e dell'arca di Noè, che non sarebbe altro che un simbolo dell'utero materno. Il mito avrebbe il significato di una nuova creazione, una rinascita dell'umanità.
P. 223. Intimo legame tra il figlio e la madre. Vedi nota 25 : il Robertson affermava che “un dio palestinese, che forse aveva nome Joshua, compare nella relazione alterna di amante e di figlio nei confronti di una mitica Maria”.
P. 230, “vacuità religiosa dell'idea di un Gesù meramente storico” ( Cristo è un archetipo, come Krisna, Visnù, ecc. ). Soltanto considerando il Cristianesimo per il suo insegnamento di virtù morali, lo si può accettare.
P. 233. Storia del simbolo dell'albero. La croce di Cristo è a un tempo albero di vita e legno di morte. Analisi del mito di Iside e Osiride sulla base del resoconto di Plutarco ( De Iside et Osiride ).
P. 237. Simbolo del cane. Secondo Creuzer vi è un rapporto con la forma astrale della cerimonia del cane, cioè l'apparizione della costellazione del cane (Sirio) all'epoca in cui il sole raggiunge il punto più alto. Cfr. De Santillana-Von Dechend, Op. cit., p. 333-335, infatti questi due autori danno importanza alla interpretazione di Creuzer.
P. 245-246, significato materno del simbolo dell'albero. Significato precristiano del simbolo della croce, che già a Babilonia era un autentico simbolo cultuale. Il suo significato è solare e corrisponde a “vita”.
P. 256-257. Sul vischio e il moto del “puer aeternus” Balder. La figura di Balder è da collegare ai figli-dei dell'Asia minore, tutti uccisi in giovane età, Tammuz, Attis, Adone e Cristo. Cfr. Frazer, Il ramo d'oro, cap. XXXIII, “I giardini di Adone”.
P. 258. Il drago, immagine negativa della madre. Il motivo dell'albero e del serpente : il simbolo della madre protetta dalla paura dell'incesto.
P. 261. Informazioni circa l'albero del sacrificio ( in forma di croce ) presso i Germani, i Maya, gli Egizi ( Osiride in forma di crocifisso pianto da Iside e Nefti, le sue sorelle spose ).
P. 262, i Druidi e il simbolo della croce. P. 263, la croce presso gli Assiri.
P. 264. Il simbolo della croce nel Timeo di Platone, 36 b-e, presso gli Amerindi, e nelle mani del dio egizio Atùm.
P. 266, la luna come luogo di raccolta delle anime, cfr. Bachofen, La dottrina dell'immortalità della teologia orfica, Milano, BUR, 2003, p. 84 : luna e Psiche. La luna rappresenta la femmina o madre, ma anche l'anima.
NB, vedi, a proposito della Madre Terrificante o di Eva primigenia, J. K. Huysmans, A rebours, cap. V, Salomé ( “la Bestia mostruosa … l'Elena antica” ).
P. 267, il simbolo del serpente per il motivo della rinascita.
P. 278, NB : “in persiano moderno la parola per designare la cassa da morto è cavallo di legno”. Viene in mente il cavallo di Troia.
P. 290-91, Filottete ed Eracle. Filottete (vedi nota) è il prototipo del re ferito e ammalato, motivo che prosegue fin nella leggenda del Graal e nel simbolismo alchimistico. Vedi p. 241 de Il mulino di Amleto, cfr. anche Frazer, Op. cit., “olocausti umani e il re divino”.
P. 298. Vedi nota sul simbolo della croce. Croce di Eracle. Simone di Cirene portatore della croce, Cirene allude a Cirene di Libia teatro della leggendaria fatica di Eracle consistente nel trasporto delle colonne (disposte in forma di croce).
P. 311, in nota 12 a proposito dell'anima come soffio di vento ( nel testo è citata la visione di Zosimo ) si fa riferimento a Porfirio, De antro nympharum, dove si afferma che “le anime traggono a sé i venti e possiedono un'essenza analoga, cioè pneumatica”.
P.312. La luna, luogo di raccolta delle anime. Vedi Bachofen, p. 84 e 147, dove la Vergine (Maria) è equiparata alla luna, p. 148, dove tutte le divinità femminili sono figure lunari.
P. 313. “La stella o la cometa appartengono manifestamente alla scena della nascita ...”
P. 314, riferimento ai Magi che accorrono dalle quattro parti del mondo alla nascita di Cristo come i geni dell'ovest, sud, nord, est accorrono alla nascita del Buddha.
P. 315, il battesimo nell'acqua rappresenta una seconda nascita che rende perciò partecipi del divino.
P. 316-317. Spiegazione psicologica della verginità di Maria : “la madre corrisponde all'Anima verginale, che non è rivolta verso il mondo esterno e quindi non è corrotta da questo. Essa è rivolta verso il sole interno, l'immagine del dio, cioè l'archetipo della totalità trascendente, il Sé.”
P. 329. Eucarestia presso gli antichi Messicani. Viene citato Frazer, cap. 46.
P. 331. Lotta con il dio, citato l'episodio biblico della lotta di Giacobbe con l'angelo.
P. 332 e seg. Il mistico cibo. Paralleli tra il Cristianesimo, Agni e il soma, Diòniso e il vino. Digressione su Iacco reincarnazione di Diòniso Zagreo, nel cui sacrificio sacramentale si mangiava carne cruda. Iacco puer aeternus, cfr. Novalis, Canti spirituali, II, strofa 2 : “Finalmente il beato fanciullo – di tutti i cieli scende sulla terra, - e col suo canto soffia di nuovo – sul mondo un creatore vento di vita, - per nuove fiamme lucenti in eterno – aduna scintille da tempo disperse.” ( Milano, Garzanti, 1986, p. 73 ).
P. 334. Discesa nell'interno della terra. Cfr. Plutarco, De Iside et Osiride, 369 ( eis tòpon anèlion ) a proposito dei sacrifici dei Magi ad Ahriman.
P. 335. Cita Rohde (Psyche) : “nelle Arretoforie venivano gettate focacce in forma di falli e serpenti entro una voragine nei pressi del Tesmoforio; la cerimonia aveva lo scopo di impetrare abbondanza di prole e di raccolto.” Vedi Rohde, “Divinità delle caverne”.
P. 337.Interpretazione mitica del Cristianesimo. Cristo “essere divino”, il Gesù dei Vangeli è un essere tipicamente eroico, i cui connotati personali sono molto esili.
P. 342. Interpretazione in chiave psicologica del Genesi ebraico : il mito del serpente che s'attorciglia salendo intorno all'albero materno. L'albero del bene e del male è il simbolo dell'inconscio, e quindi anche della morte.
P. 349. Interessante analisi della Valchiria di Wagner. Il musicista-poeta è considerato fonte del mito come l'Edda o altri poemi. Sigfrido è l'eroe nato da due fratelli, paragonato all'egizio Hor. Nelle pagine seguenti Sigfrido è presentato come l'eroe simbolo del Sé, che vince il drago e si appropria di magici poteri.
P. 359. Simbolo del Sé è anche Cristo ( Jung cita come significativo a tal proposito il romanzo di Dmitrij Merezkovskij, Leonardo da Vinci, riferendosi all'Anticristo ).
P. 361, Ecate e i miti orfici.
P. 371, l'Uovo del mondo, il dio che genera se stesso, psicologicamente per Jung si tratta del fenomeno dell'introversione, giudicato positivamente.
P. 382, Cristo è considerato una tipica manifestazione del Sé.
P. 390. NB : “esiste un rapporto evidente tra la leggenda cristiana e quella di Diòniso ( per esempio il miracolo del vino ). Seguono considerazioni sulla figura dell'asino, che compare nel mito di Diòniso come in quello di Cristo ( cfr. i Vangeli e Flavio Giuseppe, In difesa degli Ebrei, 2. 4 ).
P. 395, nostalgia di Achille in Hölderlin, Achill.
P. 399, sempre in Hölderlin (Patmos) : “il poeta inizia il viaggio verso oriente, verso l'alba, verso il mistero dell'eternità e della rinascita.” Anche la Divina Commedia ha inizio con il sorgere del sole.
P. 413. Il simbolo dell'albero nel mito di Attis, Mithra e Diòniso. Leggenda di Penteo ( suo padre era Echione, la vipera ) eroe con natura di serpente. Penteo sacrificato, mentre si trova sul pino, dalla madre.
P. 414. Festa di Attis ( cfr. Frazer, cap. XXXVI ) nel nostro Venerdì santo e Pasqua. Vedi nota : in Bitinia Attis era chiamato papas. Il pesce era simbolo sacro di questa religione !
P. 415. Si menziona il persiano Zarathustra e l'annientamento di un dèmone maligno all'epoca della Resurrezione. Il nome Zarathustra significherebbe “stella d'oro” e sarebbe identico a Mithra.
NB : Fisher, Storia d'Europa, vol. I, p. 12 ( Roma, Newton-Compton, 1995 ) a proposito dei Cretesi dice che adoravano una donna, un uomo e un bambino e avevano forse la croce come simbolo religioso ! Ma la croce era la labrys, la bipenne ( cfr. E. Cecchi, Et in Arcadia ego ).
Fisher, p. 38-39. Considerazioni sul Cristianesimo. Influsso di Filone di Alessandria, della filosofia di Platone e Aristotele ed inoltre dei culti misterici e delle idee di purificazione e salvezza tipiche dei riti misterici greci.

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