Quale
l'annuncio, si erge il volere,
attraverso
i mondi, oltre le nubi,
sopra
la chiusa valle dei mortali.
Sulle
vette delle alte montagne
vennero
gli dei, un tempo, agli uomini.
Ma
bussa alla tua porta il destino,
e
ti volgi, ora, e lo guardi.
Non
il manto della morte avvolge
la
luce che risplende fra le tenebre,
sorge
in alto la fiamma dell'Amore.
Spirito
puro avanza verso il cielo !
Nato
fra gli dei, chi conosce ostacoli ?
Leva
dal caos il turbine, espandi
ora
il sogno dal flauto dei pastori,
dal
cuore palpitante s'alzeranno
i
flutti di radiosi suoni
e
sfoceranno all'immenso mare
dell'aurora
! Là sovra assolati
monti
maestose volano le aquile,
votate
al cielo; come la luna
sulle
acque si mira, lieve per le ombre
dell'onde
arboree scivola il cigno;
tu
più in alto del falco sulla vetta,
oltre
le nebbie della valle, posi,
fuoco
possente, luce meridiana,
inno
che solo nell'eterno echeggia.
Nelle
anime più grandi arde il sole,
l'anima
dell'uomo è folgorata
dalla
fiamma dell'anima. Sul mare
immenso
sorge la montagna erta
dell'essere,
ed intorno le vite
gloriose
volitano con ampie
candide
ali in ampi giri alla vetta,
di
nuovi alati giorni messaggeri
e
ai mortali monito. Solleva
dal
caos il turbine, risorga ancora
il
sogno dal flauto dei pastori,
a
te in amicizia rapito il volto
appresserà
lo spirito dell'uomo,
in
te specchierà il suo migliore aspetto.
Come
canute onde crollano i venti
tumultuose,
s'agita nel cuore
il
pensiero e s'affanna all'opprimente
dubbio,
della sorte che attende ignaro.
Ma
il destino bussò alla tua porta.
E
ti volgi, ora, e tu guardi.
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