Diretta
alla foresta,
fanciulla
appena desta,
muovi
il candido piede
che
lieve all'erba incede,
e
il vento scrolla il bosco
che
s'agita più fosco,
per
le tue labbra belle
che
paiono sorelle
all'ampio
arcobaleno
nel
cielo ora sereno.
Fanciulla,
dolce viso,
bacia
il tuo paradiso,
immersa
ora nei prati
come
nei tempi andati !
Che
fa quel fauno azzurro,
quel
magico sussurro ?
Ti
bacia, abbraccia e canta
t'avvolge
quasi pianta
d'edera
il tirso avvolge
nell'esaltate
bolge,
quando
la danza freme,
bolle,
borbotta e geme,
quando
di noia gronda
la
pioggia che ti monda,
la
strega si sollazza
con
Bacco che gavazza.
Godi,
mia garzoncella,
questa
è l'età più bella,
il
languido tramonto
è
là già bello pronto,
lo
vedi e non sei cieca,
perciò
vai in discoteca.
Tutta
agghindata e bella,
ti
paragono a stella
che
su nell'alto splende
e
poi qua giù discende,
s'imbarca
alla marina
sull'onda
smeraldina.
S'imbarca
verso sera
e
se ne va in crociera
a
coste non mai viste
in
cerca di conquiste.
Ma
un eco di conchiglia
al
sogno ti ripiglia
e
ti riporta in pace
la
fantasia tenace.
Sui
prati e fra i mirtilli
cantano
ancora i grilli,
e
tu dormi sul prato
al
cielo già stellato.
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