Sic mortis lacrimis vitae sanamus amores.
Properzio, IV, VII, 69
Lentamente accolgono le foglie
a goccia a goccia la pioggia
e la terra avara la raccoglie,
mentre greve la nebbia le si appoggia.
Un messaggio lontano ormai ricordo,
un poema fluisce, lieve accordo
come d'arpa nell'aria. Silente
l'anima ascolta immota l'assente.
Goccia la pioggia leggiadramente
fra l'opaco sogno a lume morente,
di remote parole un vano suono
disserra dell'amata il dolce dono,
vano gocciare nel tempo assoluto,
oscuro istante d'amore perduto.
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