Tu con accento ispano
mi parlavi di lontane contrade
del lontano Ecuador,
e a me s’aprivan le porte di regni remoti
e favolosi, splendenti nel mito
d’Eldorado.
Tu, alta bruna, occhi grandi e lucidi
come il mare nero sotto la luna,
mi parlavi d’immensità di selve canore
e di profumi inebrianti per le strade
vocianti
sin dal mattino, al gran sole sorgente
sovra le ultime brume dei laghi
costellati di canne, affollati d’aironi.
Visioni d’amore improvviso
s’offersero, mani protese per la prima
e l’ultima volta.
E seppi in poco tempo la tua vita,
accolta nel mio cuore.
Notte
In una notte arcana
sognai uno strano sogno :
una montagna immensa s’elevava
verso il cielo in fulgore,
ed io, ai piedi della montagna,
guardavo in alto, e piangevo,
e cantavo a lei
un inno d’amore.
http://youtu.be/IxngyYmQU8Y
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