sabato 2 giugno 2012

Il robot







Ogni giorno parla Monti
e allo schermo siamo pronti,
molto lieti di ascoltare
oltre monti, colli e mare :
“ Del futuro vi fidate
se le tasse mi pagate,
il bilancio innanzi tutto,
chi non schiatta è un farabutto.
Venga pure il terremoto,
alle banche ho fatto voto
di raccogliere ad usura
per la grande mietitura,
per l’Europa che governa
troncherò l’Idra di Lerna.
Basta spese assistenziali,
e sussidi agli Ospedali,
non più al popolo poltrone
forniremo la pensione,
che s’arrangi l’Italiano
e si strozzi di sua mano.
E poiché non ce n’è più
per la bella gioventù,
in eterno pianga il guaio
chi non vuole esser capraio !
E sia a morte crocefisso
chi il lavoro sogna fisso,
diecimila occupazioni
a svagare i fannulloni !
Io che ho sempre lavorato
ogni giorno a perdifiato,
cronometrandovi dico
che non mi valete un fico
e per farvi un buon salasso
gli stipendi a tutti abbasso.
Ribadisco, gli statali
sono causa dei miei mali,
e per non soffrire ai calli
punirò i lor turpi falli,
perché troppi sono nati
saran tutti licenziati.
Da che sono taumaturgo
il Paese guasto purgo.
“ Cava sangue dalla rapa ! “
Me l’ha detto pure il papa !
“ Se un miracolo vuoi fare
Madre Chiesa devi amare
e se il posto vuoi tenere
sempre a me devi piacere. “
Perciò forza, cittadini,
e non siatemi Schettini,
sù le maniche per Giove,
affrontiamo l’ardue prove,
nelle tasche ed in tempesta
il danaro non s’arresta,
e la nave dello Stato
scoglio mai non ha affondato. “

9 commenti:

  1. Un'analisi molto lucida, attenta e puntuale, benché ironica, che mette in luce le tante contraddizioni di questo Governo che, per mera onestà intellettuale, bisogna comunque ricordare che è stato chiamato ad operare quando il danno economico era già bello che mostruoso.
    Forse la mancanza di tempo ha impedito ai Tecnici di attuar altre manovre, di andare a prendere i soldi laddove sono più difficili da recuperare, e come al solito si è allora scelto di ripiegare sui soliti noti.
    Sta di fatto che i tagli draconiani stanno mettendo a dura prova l'esistenza dello 'stato-sociale', una delle più grandi conquiste del secolo appena passato, mentre su altri fronti il Governo non sembra però attento come dovrebbe (tra cui la questione dell'Imu e la Chiesa, passata poi sottosilenzio) e gli sprechi continuano...

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    1. Il vero guaio è che questo governo non è nato per volontà del popolo, ma è il frutto di un accordo oligarchico. L'oligarchia che attualmente regge le sorti di una nazione disgraziata è alle dipendenze di un'altra oligarchia : quella dei governi europei e delle banche. Mi chiedo spesso a cosa sono servite le guerre di indipendenza e il Risorgimento, se quelli che abbiamo cacciato dalla porta sono rientrati dalla finestra.

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  2. Ineccepibile, anche se bisogna riconoscere che la prassi costituzionale consente alle Camere di formulare un nuovo Governo, proprio perché l'elettore è chiamato ad eleggere il Parlamento e non, in via diretta, l'esecutivo, dunque tra le mille e passa critiche che possono essere mosse a Monti, non ci può essere quella di non esser frutto dell'espressione popolare.
    A questo si aggiunge il fatto che i governi d'espressione popolare avuti fino ad oggi ci hanno portato sull'orlo del baratro.

    Sul versante della diminuzione di sovranità, io non la vedo in modo drammatico: non è questo aspetto a render vane le lotte risorgimentali, anche perché al giorno d'oggi un'Europa di staterelli non andrebbe da nessuna parte. Dunque ben venga la creazione di un'entità sovrannazionale che possa aver peso, guidarci e difenderci in un mondo sempre più globalizzato, in cui i piccoli soccombono.
    La sudditanza alle banche l'abbiamo posta in essere non con l'Ue, ma nell'esatto momento in cui i governi, per ottenere voti facili ed evitare manovre impopolari, hanno iniziato ad indebitarsi follemente. Ed è chiaro che se io mi indebito con qualcuno, poi sarà questo qualcuno a comandare in casa mia...
    Speriamo dunque nella costruzione di un'Europa politica, possibilmente non germanocentrica, che ad oggi è l'unica soluzione per arginare lo strapotere delle banche.

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  3. La tua visione delle cose è giusta e pragmatica. Ma in un grande Stato sovranazionale gli interessi degli Stati membri non possono che essergli subordinati, inoltre lo Stato più forte farà sempre la voce grossa, l’Italia è numericamente ed economicamente inferiore alla Germania e quindi dovrà cederle il passo. In un grande Stato i cittadini sono lontani e i loro interessi ancora di più. Vediamo tutti i giorni quanto poco siamo tutelati nella vita e nei beni. I nostri uomini politici fanno il loro gioco, sapendo perfettamente quanto poco conti il voto popolare in una provincia dell’impero dove la vera fonte del potere sono i forzieri delle banche. Rassegnamoci, ma non parliamo più di democrazia !

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  4. Dunque, caro professore, lei sarebbe favorevole ad un'eventuale, futuribile ma non improbabile, uscita del nostro Paese dall'Euro?
    Sicuramente ha ragione quando evidenzia le 'disparità di trattamento' -se così possono essere chiamate- tra Paesi membri, e sicuramente siamo ben lontani da creare una federazione sulla falsariga di quella statunitense (nella quale Washington DC, capitale amministrativa e politica, è addirittura uno 'stato neutro'), ma mi chiedo e le chiedo dove potrebbe mai andare, la nostra Italia, in un mondo sempre più piccolo e globalizzato, nel quale si ritroverebbe ad affrontare colossi del calibro di India, Cina ed USA?
    Siamo pesci piccoli in un mercato piccolo come quello europeo, indeboliti da anni e anni di politiche sbagliate che hanno procrastinato sine die il momento delle riforme, cosa potremmo mai fare, allora, in mare aperto, senza la copertura di un organismo sovranazionale come quello europeo?
    Credo che l'Ue sia un progetto di pace e fratellanza meraviglioso, nato dalle ceneri di un continente che s'è fatto guerra fino all'altroieri, e credo che ogni cittadino comunitario -inutile ormai parlare di 'italiani', 'francesi', 'tedeschi'- debba impegnarsi per migliorare questo disegno, un tempo comunque ritenuto dai più irrealizzabile e oggi già solida realtà.
    Un passo alla volta... il problema è che la crisi ci chiede di compiere evoluzioni che dovrebbero sedimentarsi forse lungo secoli di storia...

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  5. Pensa a Diocleziano e alla fine dell'impero romano.

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  6. Infatti dopo la tetrarchia è finita bene per Roma... :)
    O vuole anche lei trasferire la capitale da Bruxelles ad Istanbul, dica la verità! ;)

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  7. Lei così tradisce i valori risorgimentali che le sono tanto cari!

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