lunedì 24 febbraio 2020

Intelletto d'amore


Ardere come fiamma
viva, preso nel suo sguardo
come in un braciere,
con le labbra bere
il suo respiro come l'aroma
di tutti i mari su cui veleggia
il sole oriente,
quando il suo viso è nunzio
dell'aurora, echeggia
il palpito di luminose ciglia.

Così toccò con lieve mano
l'argentea Afrodite
il cocchio divino
e mi rapì nel fulgore
verso terre lontane,
oltre le valli risonanti di vento.
Vola il desiderio
sulle ali del tempo
verso il suo sorriso,
come all'amplesso antico
d'una gaia Naiade
nei montani silenzi,
al pallore di mormoranti selve.

Come la grande Natura
ella è ridesta,
gioia degli alati,
dolce radiosa,
l'aria colma della sua luce.
Così conduce il coro
dei viventi colei che è madre
dei più possenti spiriti,
illustre respiro dei boschi,
effluvio dei muscosi antri di Zefiro,
ove nei sogni di rinnovati mondi riposa.
Di sacre nozze chiuse sono le chiavi
entro la savia Persuasione, all'uomo,
agli dei ignoto è l'esito.
Chi sa il futuro ? Nessuno.
E vano è l'uomo che erige torri
verso il cielo.
Anelo soltanto al luminoso viso,
quale riposa il flutto nei tramonti
o respira il mare nell'aurora.

Nessun commento:

Posta un commento