Sognai
un amore lontano
nel
vano ricordo di giorni perduti,
oltre
le soglie degli istanti
vissuti
nell'ardore effimero della speranza.
Sostanza
del desiderio eri tu,
mia
bella, dietro il velo
delle
parole scolpite nell'etere.
Tu
ora che fai ? Forse mi pensi
con
indulgenza o forse con sufficienza,
chiusa
nella torre d'avorio.
Porre
il primo passo è difficile
in
una terra incognita, vagano
insidiosi
felini.
Come
una ninfa sul confine
della
selva, trascorre tra luci
ed
ombre nella fosca pineta
la
tua forma di seducente musica,
o
forma della donna, fonte dell'arte,
tu
sola causa del mio anelito !
Non
altro sei tu che l'essenza del sogno,
non
altro. La tua comune esistenza
non
mi tocca, non è nulla per me.
Sei
bellissima ai miei occhi
ed
io ti creo. Il resto non mi riguarda
e
non m'importa. Il tuo cianciare continuo
m'infastidisce.
Ma eccoti ferma, rimani,
ecco,
così. La tua bellezza
è
la bellezza del mondo.
L'inclita
voce dei cantori ti celebra
e
la mia fantasia ti foggia
e
t'insinua il brivido della vita.
Vita,
sei tu il terribile segreto ?
Sei
tu l'istante che esalta e risuona
nell'eternità
? La mia mano
si
poserà su di te, t'infonderà
l'armonia
dell'amore. Ti renderà
feconda
di gioie ineffabili,
madre
di sensi sublimi.
Che
aspetti ? Vieni a me
e
sorgi da questa oscurità che t'avvolge
e
risplendi della luce che ti dono !
Io
colgo
la
tua anima ! E il tuo corpo
è
il giardino dei miei pensieri,
che
si schiudono ai desideri alati.
Come
aurora s'adagia sul mare,
così
il raggio traspare fra le tue membra
diafane,
lucide quale avorio.
Ti
ho plasmato, tremando.
E
tu eserciterai il fascino
sopra
la vita dei mortali
come
incendio notturno o stella
brillante
nel baratro dei cieli,
il
tuo occhio, un abisso, insondabile !
Ma
ora ti nascondi nel palpito
della
tua ombra e non ti sveli
al
mio sguardo che ti cerca
invano.
Mi sfuggi e solo
il
desiderio mi resta; tu m'appari
nella
bellezza della statua, muta.