sabato 1 gennaio 2022

Henry James, Le Bostoniane

 



Henry James, Le Bostoniane (1886), in I grandi romanzi, Roma, Newton Compton, 2016



P. 646, il comico della situazione è che queste femministe sfegatate assistono a New York al Lohengrin di Wagner ! Proprio il Lohengrin con la sua celebre marcia nuziale !

Il romanzo è una satira feroce del femminismo, presentato come una mania, una moda forsennata di zitelle animate da un odio viscerale per il maschio, e anche, vedi Olive Chancellor, con qualche venatura di lesbismo.

P. 673, l'affermazione di Basil Ransom non è forse rivelatrice della verità della natura ?


Cara signorina Tarrant, la cosa più piacevole per le donne è di rendersi piacevoli agli uomini ! E' una verità antica quanto la razza umana, e non lasciatevi convincere da Olive Chancellor che lei e la signora Farrinder n'hanno inventata alcun'altra capace di prenderne il posto, o più profonda, più durevole, di questa.


E così la trama del romanzo conduce inevitabilmente al trionfo della natura e all'unione tra i due giovani Basil Ransom e Verena Tarrant, all'insegna del matrimonio tradizionale con la tradizionale soggezione della moglie al marito.

Il pregio del romanzo consiste, oltre che nelle mirabili descrizioni d'ambiente, nella assoluta maestria d'analisi psicologica che avvicina senza dubbio James a Flaubert e a Zola, ponendolo per profondità di pensiero e di concezione artistica sopra Paul Bourget.

La tematica “di genere” è quanto mai attuale e conduce direttamente a due considerazioni : o quanto vuole farci capire James è sbagliato ed è il frutto di un pensiero conservatore e reazionario, o si presenta come la naturale conseguenza degli istinti e dell'essere umano. Se approviamo la prima, il romanzo è decisamente da considerarsi superato, se la seconda, dovremo dire che James ha perfettamente indovinato, ed è questa che i lettori saranno piacevolmente portati ad accogliere.





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