mercoledì 20 agosto 2025

Circe

 

Sulla collina nel silenzio del vento

cinta da solitaria selva,

quale rupe selvaggia sovra i dorsi

ombrosi, giace la casa,

lontano in coro lamento di gabbiani.

Ella tesse la tela perenne

di trame auree del sole,

quando un ospite giunge

apre labirinti di melodie eternali.

Non sanno quali meraviglie

nasconda, poi che nel giardino azzurro

ripara lieve nelle virenti aurore

e fiori elegge per il suo mistero.

Invano, straniero, volgeresti

la tua vana parola. Ella è sola,

ode il verde mormorio del mare,

nei suoi pensieri assorta,

e vede ciò che tu non vedi.

Non tentare lusinga, non sia mai

ch’ella attinga ai tuoi pensieri !

Quando è presso il tramonto

la veste sèrica indossa ricamata d’oro

e di marini sorrisi di smeraldo

ed al tardo soggiorno dice addio.

Svanisce allora tra le coltri della notte

e sulle ali della sera attende

a porti un sogno.


sabato 9 agosto 2025

Speranza


Forse la pace della Natura universa

non vede l’uomo nel cielo, non vede

nel respiro del mare, non ode nell’ombra

delle selve sonore e il cuore è colmo

di tempesta. S’arresta allora la vita,

l’animo incupisce, sorgono le tenebre

dell’odio, l’occhio non più s’apre

alla luce, non scorge più di notte

le stelle. Dov’è la via, dove

degli avi l’antico sentiero ?  Ecco

buio intorno, non lume s’avverte

lontano, sospira la selva di lamenti.

Il dolore ci assale e in vano errare

disperatamente. Ma poco basta

alla vita e quando all’alba s’irradia

un sorriso sulle acque serene e i monti,

ti consola una rinata fede e il coro

suadente delle creature arboree e il soffio

dei venti canori tra i mormoranti rami.

Allora tace il tumulto e il volto

in alto s’erge e gli occhi attendono,

finché giù dalle cime e dai tetti

lente calano silenti le ombre.