mercoledì 20 agosto 2025

Circe

 

Sulla collina nel silenzio del vento

cinta da solitaria selva,

quale rupe selvaggia sovra i dorsi

ombrosi, giace la casa,

lontano in coro lamento di gabbiani.

Ella tesse la tela perenne

di trame auree del sole,

quando un ospite giunge

apre labirinti di melodie eternali.

Non sanno quali meraviglie

nasconda, poi che nel giardino azzurro

ripara lieve nelle virenti aurore

e fiori elegge per il suo mistero.

Invano, straniero, volgeresti

la tua vana parola. Ella è sola,

ode il verde mormorio del mare,

nei suoi pensieri assorta,

e vede ciò che tu non vedi.

Non tentare lusinga, non sia mai

ch’ella attinga ai tuoi pensieri !

Quando è presso il tramonto

la veste sèrica indossa ricamata d’oro

e di marini sorrisi di smeraldo

ed al tardo soggiorno dice addio.

Svanisce allora tra le coltri della notte

e sulle ali della sera attende

a porti un sogno.


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