venerdì 6 aprile 2012

Torquato Tasso, da Rime, sonetto n. 5





Colei che sovra ogni altra amo ed onoro
fiori coglier vid’io su questa riva;
ma non tanti la man cogliea di loro
quanti fra l’erbe il bianco piè n’apriva.
Ondeggiavano sparsi i bei crin d’oro,
ond’Amor mille e mille lacci ordiva;
e l’aura del parlar dolce ristoro
era del foco che de gli occhi usciva.
Fermò suo corso il rio, pur come vago
di fare specchio a quelle chiome bionde
di se medesmo ed a que’ dolci lumi;
e parea dire: «A la tua bella imago,
se pur non degni solo il re de’ fiumi,
rischiaro, o donna, queste placid’onde».

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