Atto
III, scena I
vv.
483-485
Nam
deteriores omnes sumu' licentia.
Quod
quoique quomque inciderit in mentem volet
neque
id putabit pravom an rectum sit : petet.
“ … La
troppa libertà
rende
tutti peggiori. Lui vorrà
qualunque
cosa, né si chiederà
se
sia giusta o sbagliata, … “
Trad.
di Mario Scaffidi Abbate
Giustamente
gli antichi invocavano il rigore nei confronti delle nuove
generazioni o per lo meno, come qui Terenzio, la prudenza nei
confronti di una natura non ancora domata dai rigori dell'età adulta
e responsabile. I giovani animati dalle loro brame e dal loro egoismo
non sanno porsi un limite perché non lo conoscono anzi non
l'immaginano neppure, ma i più anziani dovrebbero sapere che la
natura umana è spesso una brutta bestia cui è meglio mettere il
basto.
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