Sognai
un sogno remoto suono nel vorticoso murmure del mare,
antico
rombo del canuto oceano,
giaciglio
antico del fuoco,
sulle
bianche membra ella protese la rossa chioma
alle
onde bronzee sussurranti di spume,
poi
si levò gigantesca e fremente
come
a calcare l'abisso.
Gemevano
attorno i gabbiani in ampi giri
come
un tempo sulle distese le candide vele d'Ulisse.
Quanti
dei giorni perduti ritorneranno allora ?
Tu
rivivrai i miei giorni rivolto al mare echeggiante,
rinnovato
eroe sulla barca del tempo,
nella
sete di lei solo in un attimo
placherai
i tuoi occhi.
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