Giorgio
Colli, Apollineo e Dionisiaco (1940), Milano, Adelphi, 2012
P. 29,
il problema della vita, esistenza del singolo, solo la filosofia
greca e l'indiana se ne sono seriamente occupate.
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31, ciò che è più intimo e segreto costituisce la più vera
realtà.
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32, il vero filosofo è il filologo che cerca l'inimitabile
individualità nel fenomeno.
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35-36, l'amore del filologo, pagina pervasa di sentimento lirico.
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48, la strada sbagliata di Hegel e dall'altro lato della scienza
moderna.
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49, contro Benedetto Croce ( ignora cosa significhi musica ! ).
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52, l'arte come vita, la vita come arte, in senso vitalistico
appunto, cioè come perfezionamento vitale.
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53, scopo del filologo ( che è anche sommo filosofo ) è il regno
delle essenze, il noumeno kantiano.
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55, Nietzsche vero interprete della grecità.
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61, l'impostazione teorica di Nietzsche l'avrebbe dovuto portare a
considerare la filosofia greca come massima creazione della grecità
e non la tragedia.
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62, stato collettivo di ebbrezza, coro dionisiaco. Errata
interpretazione di Nietzsche riguardo alla filosofia di Schopenhauer.
Infatti per Nietzsche il coro dionisiaco deriva da uno stato
collettivo di ebbrezza come suprema riunione di dolore e di gioia, ma
“ per Schopenhauer lo stato artistico e quello religioso si
raggiungono contemplativamente, come soggetto puro di conoscenza, o
comunque sempre all'infuori del mondo come volontà, e quindi senza
dolore. “ (p. 63)
P.
64, influsso negativo, per la filosofia di Nietzsche, di Burckhardt e
Bachofen ( sostanzialmente positivisti ). Quanto dice Colli si può
notare ne Il servizio divino dei Greci, opera del Nietzsche di
evidente impostazione positivistica.
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66-67, l'errore fondamentale della Nascita della tragedia era
quello di avere interpretato l'ebbrezza dionisiaca come collettiva e
non invece un'esperienza riservata a pochi, pochissimi creatori.
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72-73, Eraclito ed Empedocle, soli esempi vissuti del Dionisiaco
nicciano.
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75-76, chi ha formulato per primo e in maniera definitiva la
contrapposizione Dioniso-Apollo = Noumeno-Fenomeno, (
Volontà-Rappresentazione ), è stato Schopenhauer, il maggior
filosofo dopo Kant.
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76, interiorità ed espressione, dionisiaco ed apollineo = i due
principi di tutte le cose.
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81-82, l'anima greca essenzialmente politica, anche gli dei sono
concepiti secondo questa concezione come cittadini immortali del
mondo.
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88, novità, rispetto al mondo omerico apollineo, della lirica greca
( in cui si fa sentire l'elemento dionisiaco ) dove è presente una
visione della vita pessimistica, alla Schopenhauer.
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91, NB : segno del dionisismo è il carattere simbolico che assume
l'interiorità e rigorosamente antifenomenico.
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93, Archiloco, definito da Nietzsche il primo dionisiaco.
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98, cita Delitto e castigo di Dostoevskij per il personaggio
di Marmeladov, a proposito dell'ebbrezza ( alcolica ) e quindi della
fuga dal mondo della rappresentazione. Si tratta dunque anche qui di
una forma di dionisismo.
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102, il movimento religioso greco ( Orfismo e Pitagorismo ), da esso
nasce e si sviluppa il culto tragico di Dioniso.
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103, il movimento religioso greco anticipa il Cristianesimo ( a cui
fornisce sostanzialmente la credenza nell'Aldilà e l'idea di anima
).
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108, colui che cerca il dionisiaco ( interiorità ) nella propria
anima, che cerca di liberarsi dal mondo fenomenico, l'asceta :
Spinoza, Nietzsche.
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111, la filosofia eroica, il dionisiaco che si afferma sul mondo
della rappresentazione. Ibidem : il dionisiaco individuale è
interiorità pura.
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119, solo la musica fra le arti esprime il dionisiaco, ma lo esprime
la musica dionisiaca propria di pochi musicisti ( della musica
dionisiaca parla Nietzsche nella Nascita della tragedia ).
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127, la musica non può essere ritenuta dionisiaca, ma apollinea, in
quanto espressione. In questo corregge Schopenhauer, che aveva
affermato ne Il mondo come volontà e rappresentazione essere
la musica immediato riflesso della stessa Volontà. In realtà, come
Colli dimostrerà più avanti, la musica dionisiaca si ha quando la
sua ispirazione è dionisiaca, cioè sentimento, interiorità e
quando la musica sia tale che l'ascoltatore ( anch'egli dionisiaco !
) sappia e possa risalire al sentimento che l'ha originata.
P.
132, musicisti umani e sovrumani. La musica umana si ha quando la sua
ispirazione sia apollinea, cioè basata sull'immaginazione o
addirittura sull'azione ( Rossini, Verdi ), la musica sovrumana si ha
quando l'ispirazione sia dettata dall'interiorità, dal sentimento,
senza alcun ricorso all'immaginazione, né, tantomeno, all'azione
scenica ( Bach, Beethoven ).
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136, musica e poesia dell'interiorità = dionisiaca.
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137, Beethoven, il sommo dionisiaco ( musica pura, non melodramma o
dramma musicale ).
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145-146, considerazioni sulla sinfonia Eroica e in genere sulla
musica di Beethoven. Colli mostra una certa competenza tecnica.
P.
147, il noumeno è la volontà, l'interiorità. Si noti nelle
considerazioni di Colli una certa coincidenza con la filosofia
platonica e quella della tradizione indiana : “ La cosa in sé è
interiorità, sentimento, volontà. … Tipo particolare di
trascendenza, che ha una physis fissa e noumenica, volontà, ed un
télos fenomenico – contrario alla solita trascendenza, perché vi
è xynòn tra i due mondi e si parte dal più alto. Volontà
significa tendere a cambiarsi e cambiarsi implica già il fenomeno.
Non avrebbe senso che l'essenza fosse una volontà se non potesse
esprimersi – ogni volontà lo può per il suo essere volontà.
Esprimersi vuol dire cambiare stato, creare se stesso in modo da
potersi guardare, quindi non essere più cosa in sé. La natura della
cosa in sé è quanto al suo télos sino ab initio di cessare
dall'essere tale. Volere è pure desiderare un po' di più di valore
– il risultato comunque, connaturato come si è visto con la stessa
natura dell'essenza, è una degradazione, come si vede chiaramente
dalla relatività di conoscenza e di valore. Nell'individualità
perfetta nasce così dall'eternità il fenomeno : essa si scinde in
un soggetto e in un oggetto, simili … “
P.
148, il tempo nasce dalla contrapposizione tra soggetto e oggetto,
non esiste nella somma individualità essenziale.
Metafisica
di Colli : l'individualità suprema ( essenza ) comprende già la
scissione ( fenomeno ) che è il suo fine. Il tempo è già
nell'essenza ma si rivela nel fenomeno. La creazione è libera e
nello stesso tempo necessaria. Non vi è in essa rapporto di causa ed
effetto, perciò è libera. E' necessaria perché è già
nell'essenza.
P.
153-154, considerazioni interessanti sull'essenza e la
manifestazione. Influenza della filosofia indiana ? Sicuramente di
quella pitagorico-platonica.
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155, il mondo come rappresentazione è necessitato dalla volontà
delle essenze, è implicito in esse.
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157, l'essenza deve essere individualità, altrimenti non si spiega
la diversità dei fenomeni.
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160, differenza fondamentale tra Colli e Schopenhauer : per Colli la
volontà è individualità, per Schopenhauer è volontà universale e
indistinta, che si fa individuo solo nel fenomeno ( principium
individuationis ).
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158-165, esposizione della filosofia di Colli ( cfr. filosofia
indiana ) basata sul nesso intimità-espressione.
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165-166, la filologia come arte e filosofia, come scienza delle
scienze e come arte dell'espressione.
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167, rimprovera a Nietzsche di avere abbandonato Schopenhauer per il
positivismo. Ritiene evidentemente che il Nietzsche migliore sia
quello della Nascita della tragedia.
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168-170, la verità si coglie nell'intuizione artistica, in questo
Colli mostra affinità con le concezioni dei Simbolisti ( e della
poesia pura di Ungaretti ).
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173, Dostoevskij ritenuto “ spirito profondamente affine a
Schopenhauer “, coglie il dionisiaco delle piccole individualità.
Ibidem : Aristotele è stato sopravvalutato, la sua considerazione
del primo periodo della filosofia è alquanto superficiale.
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178, il sentimento non è al di fuori della forma del tempo, in
questo è d'accordo con la critica di Bergson a Kant. Il sentimento
per Colli tiene il posto che l'idea platonica ha per Schopenhauer.
Esso è espressione dell'originaria individualità essenziale che “
è all'infuori di qualsiasi rappresentazione e non è nel tempo “.
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179, errore di Schopenhauer : la musica non è la manifestazione
della Volontà, ma una rappresentazione artistica come un'altra.
Seguono considerazioni sulla filologia dionisiaca e sua capacità di
cogliere l'interiorità dell'artista.
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185, il principium individuationis appartiene alla cosa in sé.
Infatti Colli ha postulato una pluralità di essenze.
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200, Plotino, ultimo grande rappresentante della filosofia greca e
platonica. Slancio eroico, antisistematicità ( soprattutto
quest'ultima parola è importante per Colli, vedi La nascita della
filosofia, dove s'afferma che la vera grande filosofia è questa
appunto : la filosofia asistematica, che procede a sbalzi e
dialogando, senza mai porsi come definitiva.
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204-210, considerazioni sulla musica romantica, in particolare su
Beethoven, considerato musicista dionisiaco e sovrumano, su Wagner,
del quale viene sottolineato l'equivoco di fondo, cioè avere
associato la musica al dramma e quindi alle immagini estranee
all'essenza della musica. Sullo Zarathustra di Nietzsche evidenzia il
dionisismo del filosofo, si tratta indubbiamente di una creazione
dionisiaca, nata dall'interiorità e destinata all'interiorità,
opera quindi essenzialmente poetica.
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212, giustamente definisce il Trattato teologico-politico come
la filologia di Spinoza. Ibidem : Kant manca di una grande anima per
eccesso razionalistico, “ decadenza senile dovuta all'arida
metodicità “. Gli rimprovera la mancanza di sentimento, di
intuizione dionisiaca.
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