domenica 24 giugno 2018

Dostoevskij, Il sosia


Dostoevskij, Il sosia (1846), Milano, Oscar Mondadori, 2011


In questo romanzo c'è già tutto Pirandello e il pirandellismo. Il tema della maschera è infatti alla base del racconto e la parola chiave vien fuori a p. 79 : “ … io della maschera parlavo, Anton Antonovic … Io sviluppo solo un tema … che gli uomini che portano una maschera ormai non sono rari e che adesso è difficile riconoscere un uomo sotto la maschera … “
Il personaggio di Goljadkin è il tipico emarginato sociale alla “Fantozzi” che troviamo anche nei racconti e nei drammi di Pirandello, beffato da un incomprensibile destino. Si tratta di un personaggio sempre attuale, dove serpeggia il servilismo e l'ambizione di far carriera a tutti i costi e soprattutto a spese altrui. Ed è in effetti oltre che della società russa, una satira spietata e sincera di tutti gli ambienti d'ufficio dove gli impiegati mirano a farsi le scarpe a vicenda, con l'inevitabile capoufficio tirannico e terribilmente antipatico. Ma qui la satira si fa seria, quasi tragica, nel decorso inarrestabile della pazzia di Goljadkin, povero emarginato schiacciato dal peso dei pregiudizi classistici di una società piramidale e spietata nella sua fredda indifferenza. Perseguitato dal suo presunto doppio, il protagonista corre per la strada tracciata dal suo destino di follia sino al manicomio.




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