Dostoevskij,
Il sosia (1846), Milano,
Oscar Mondadori, 2011
In
questo romanzo c'è già tutto Pirandello e il pirandellismo. Il tema
della maschera è infatti alla base del racconto e la parola chiave
vien fuori a p. 79 : “ … io della maschera parlavo, Anton
Antonovic … Io sviluppo solo un tema … che gli uomini che portano
una maschera ormai non sono rari e che adesso è difficile
riconoscere un uomo sotto la maschera … “
Il
personaggio di Goljadkin è il tipico emarginato sociale alla
“Fantozzi” che troviamo anche nei racconti e nei drammi di
Pirandello, beffato da un incomprensibile destino. Si tratta di un
personaggio sempre attuale, dove serpeggia il servilismo e
l'ambizione di far carriera a tutti i costi e soprattutto a spese
altrui. Ed è in effetti oltre che della società russa, una satira
spietata e sincera di tutti gli ambienti d'ufficio dove gli impiegati
mirano a farsi le scarpe a vicenda, con l'inevitabile capoufficio
tirannico e terribilmente antipatico. Ma qui la satira si fa seria,
quasi tragica, nel decorso inarrestabile della pazzia di Goljadkin,
povero emarginato schiacciato dal peso dei pregiudizi classistici di
una società piramidale e spietata nella sua fredda indifferenza.
Perseguitato dal suo presunto doppio, il protagonista corre per la
strada tracciata dal suo destino di follia sino al manicomio.
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