venerdì 21 settembre 2018

Franz Kafka, America


Franz Kafka           America ( 1927 )



Nei primi tre capitoli abbiamo la tipica vicenda dell'immigrato, in questo caso un giovane tedesco, Karl Rossmann, che giunge sul suolo americano ( Stati Uniti ) e dopo il primo disorientamento trova conforto inaspettato nella classica figura dello zio d'America, ricco senatore che ha fatto fortuna partendo dal basso ( naturalmente ! ).
Ecco il nostro giovane, sistemato e provvisto di ogni bene, che attende alla propria educazione ricevendo lezioni di inglese ed equitazione. Sennonché un episodio di innocente disobbedienza, l'accettazione di un invito a cena per qualche giorno fuori di casa contro il volere dello zio, che acconsente suo malgrado, suscita appunto nell'animo di costui un moto di sdegno e un sentimento di forte rancore per la manifesta ingratitudine, tanto che decide di scacciarlo via da sé. Ricevuta la lettera di condanna il giovane si ritrova sulla strada, espulso anche dalla dimora dell'ospite.
Si nota nel procedimento narrativo l'atmosfera surreale e la situazione paradossale tipica dei racconti di Kafka, anche qui il comportamento dello zio è manifestamente assurdo nella sua rigida morale ( chi contravviene anche di poco alle regole viene eliminato ! ).
Nei capitoli seguenti comincia l'avventura del giovane eroe alla ricerca di un lavoro per sopravvivere e assistiamo all'incontro con due altri giovani disperati, cui si affida nel reciproco aiuto, ma che se ne approfittano nella maniera più sfacciata. All'Hotel Occidental viene assunto come ragazzo d'ascensore e conosce Therese, giovane dattilografa, fanciulla originaria della Pomerania, la cui storia, la morte della madre quando lei aveva cinque anni, negli stenti di una vita vagabonda e tra l'indifferenza della gente, è l'episodio più commovente. Ci ricorda l'America degli immigrati, divisa tra ricchi e straccioni, come è ben documentata, a cornice di storie divertenti, nei film di Charlie Chaplin. Un'America di splendori e di miserie, di milionari ingrassati ( i signori Green e Pollunder ) e di poveracci abbrutiti dalla fame ( Delamarche e Robinson ).
L'impiego all'Hotel Occidental finisce presto per colpa dell'inopportuno Robinson e, cacciato in malo modo, Karl finisce nelle grinfie dell'odioso Delamarche e di Brunelda, attrice ormai invecchiata per la carriera, che mantiene quest'ultimo come amante, e dello stesso turpe Robinson. La grassa Brunelda lo trattiene prigioniero nel suo disordinatissimo appartamento perché vuol farne il suo servitore, volente o nolente. Rossmann cerca di ribellarsi e subisce un pestaggio da parte di Delamarche. Infine Karl si adatta al servizio e viene a conoscere una singolare figura di studente, vicino di casa. L'episodio termina con il trasloco e la scena di Karl che trasporta in una carrozzella per invalidi la grassissima Brunelda.
Il romanzo è incompiuto e il finale è costituito dall'ultimo capitolo realizzato, cioè “ Il teatro naturale di Oklahoma “, dove l'immaginazione grottesca e ironica di Kafka ci presenta l'organizzazione di una grande azienda nel momento dell'arruolamento dei dipendenti, esattamente come si trattasse di un ufficio militare. Anche Karl viene intruppato e caricato sul treno diretto alla misteriosa meta, che immaginiamo dovesse, nelle intenzioni dell'autore, rivelarsi come una spiacevole sorpresa. Infatti l'America di Kafka non è la terra promessa ma una brutta copia dell'Europa, caratterizzata dall'ipertrofia commerciale e tecnologica e dal culto esclusivo del denaro.



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