sabato 22 settembre 2018

Henry James, Washington Square


Henry James, L'ereditiera ( Washington Square ), Milano, Baldini e Castoldi, s. d.



Considerato tra i minori romanzi di James, brilla però per il tono ironico con cui viene dipinta la vita reale che si rivela nel suo inevitabile squallore.
Il soggetto è noto e ha avuto numerose trasposizioni cinematografiche. Il personaggio di Caterina nella sua urtante modestia è però ambiguo, la sua timidezza non ci rivela tutto di lei, forse in lei si nasconde un mondo … ma così è la vita, inevitabilmente ambigua e reticente.
E ambiguo è anche il personaggio di Morris Townsend. Nella lettura dei primi capitoli sembrerebbe esser di fronte alla solita vicenda di un matrimonio impedito ( cfr. Walter Scott, La sposa di Lammermoor ) ma qui l'innamorato non ha le caratteristiche dell'eroe puro ed innocente, sibbene quelle d'un affascinante giovanotto che si innamora di una giovane donna della cui inferiorità fisica e intellettuale è ben consapevole. Vuole dunque i suoi soldi, dal momento che è uno squattrinato e lei una ricca ereditiera ?
La conclusione è scontata nella sua logica del tutto disincantata : sì, si tratta di un cacciatore di dote e il padre tiranno aveva ragione, ma la sensibilità squisita e l'intelligenza misconosciuta di Caterina sono state sconvolte dal destino avverso, che le ha fatto incontrare nella vita come i peggiori nemici i soli uomini che ha amato, cioè suo padre e il fidanzato del suo cuore.

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