Sirene
del mare, dell'onda muse
purpuree
all'eco cianeo remoto
dei
manti flavi, canti e arpe confuse,
fili
d'oro d'aulite chiome e al loto
libico
suoni di rive d'Asia,
flutti
ove mormora l'ultima coppa
stanca
del miele dell'Imetto amasia;
simposii
senza corone, galoppa
l'ultimo
innito, spiro delle dune
dei
neri frutti gravide, il vento
donde
incubo vigorisce in crune
d'ago
scempio di sogni, e me violento
deruba,
barbaro, e voi, albo coro,
crespo
crine, figlie del fiume d'oro.
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