sabato 1 marzo 2014

Istakar, 20

Sirene del mare, dell'onda muse
purpuree all'eco cianeo remoto
dei manti flavi, canti e arpe confuse,
fili d'oro d'aulite chiome e al loto

libico suoni di rive d'Asia,
flutti ove mormora l'ultima coppa
stanca del miele dell'Imetto amasia;
simposii senza corone, galoppa

l'ultimo innito, spiro delle dune
dei neri frutti gravide, il vento
donde incubo vigorisce in crune

d'ago scempio di sogni, e me violento
deruba, barbaro, e voi, albo coro,
crespo crine, figlie del fiume d'oro.




 

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