O tu egra fonte dell'aria
vaga fantasia solitaria,
errante sui prati di cielo
avvolta in un candido
velo,
del monte di ombre
infinite
dal regno che tiene
Afrodite.
O amata un ridente amorino
accetta ti venga vicino,
non l'odi adesso cantare,
per valli e per balze
saltare ?
Dal monte proviene la
danza
di nuova raggiante
speranza,
un'aura soave s'effonde,
dei rivi inneggiano
l'onde.
Nell'ombra fremente di
linfe
leggiadre cantano ninfe
ed il mio cuore riposa
venire ove il volgo non
osa.
Il coro di ninfe non odi ?
A te sola tessono lodi
e come elogio al tuo nume
di versi profondono un
fiume.
Anch'io, desiato portento,
respiro addotto dal vento
a te trascorro, mia amata,
la bocca a baciarti beata.
Nel talamo sola riposi,
la porta aprirmi non osi
ed io alla porta il tuo
viso
mi sogno dischiuso al
sorriso.
Ma musica strana discende
dai monti inattesa
sorprende
avvolta in un lugubre
manto,
di notte mistero ed
incanto.
Ed ora il vento che stride
non senti tu, oh, quasi
ride,
sibila oscuro fra sterpi,
striscia nel respiro di
serpi
e con un rumore che
spossa,
ahimé, di fracide ossa.
Il turbine rapido infuria
in terra effonde
l'ingiuria
ed ora vuole abbracciarti
in alto ed in basso
squassarti.
Riecheggia sotto le stelle
il ballo di mille facelle
da tombe ove sorge
esondando
di larve una folla
danzando.
Del tempo felice ricorda
ed ancora gaia concorda
e tracciano i moti ora
vani
violini agitati ed insani.
E cigolano, fremono via
febbrili e spiranti follia
col vento via che rimbomba
e pazza risuona la tromba.
E d'arpe e poi di tamburi
s'alternano a nuvoli scuri
i suoni, soffiano i pianti
dei flauti e avvolgono
manti
di lutto il roseo tuo viso
quale fango sul paradiso,
ahi, bieco scorgo il
terrore,
lo vedi ? Così è l'amore
!
https://www.youtube.com/watch?v=z0glOYQBlSA