domenica 8 marzo 2015

Francesco Petrarca, Rime, LXXIV






 
Io son già stanco di pensar sí come
i miei pensier' in voi stanchi non sono,
e come vita ancor non abbandono
per fuggir de' sospir' sí gravi some;

e come a dir del viso e de le chiome
e de' begli occhi ond' io sempre ragiono
non è mancata omai la lingua e 'l suono,
dí e notte chiamando il vostro nome;

e che' pie' non son fiaccati e lassi
a seguir l'orme vostre in ogni parte
perdendo inutilmente tanti passi;

ed onde vien l'enchiostro, onde le carte
ch'i' vo empiendo di voi; se 'n ciò fallassi,
colpa d' Amor, non già defetto d' arte.

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