domenica 3 gennaio 2016

Caritone di Afrodisia






Caritone di Afrodisia                        Il romanzo di Calliroe

Milano, BUR, 2002



II sec. d. C.

Pag. 68, le famiglie siracusane di Calliroe ( la fanciulla ) e Cherea ( il giovane ) sono rivali, esattamente come nel Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Pag. 71, vedi nota : il termine “sinodìa” fa pensare a un accostamento delle figure dei due giovani al sole e alla luna. Il termine tecnico indica infatti la congiunzione astrale del sole e della luna.
Calliroe in seguito a un calcio ricevuto da Cherea in un momento d'ira, poiché il giovane marito spinto dalle malelingue pensava che la moglie lo tradisse, sviene e appare come morta. Per questo viene sepolta viva e quando rinviene nella tomba arrivano a rapirla i briganti ( IX ). Il motivo della morte apparente lo si ritrova nel Romeo e Giulietta.
Pag. 124, Calliroe viene venduta come schiava al maggiordomo di Dionisio, Leona, nella città di Mileto.
Dionisio, cui è appena morta la moglie, s'innamora di Calliroe dopo averla vista nel tempio di Afrodite. Dionisio, principe di Mileto, fedele suddito del Gran Re di Persia, interroga la donna e viene a conoscere la sua nobile origine.
Libro II, VIII : Plangon, serva cui è stata affidata Calliroe, si accorge che costei è incinta ( di Cherea ) e cerca di sfruttare a vantaggio di Dionisio l'evento. Consiglia a Calliroe di abortire o di far passare il feto per figlio di Dionisio, ma la giovane donna non vuole. Infine si decide a sposare Dionisio ( libro III ). A questo punto ( libro III, cap. III ) si riferisce quanto è avvenuto a Siracusa durante le avventure di Calliroe. In una fortunata coincidenza Cherea, che era imbarcato sulle tracce della sposa, la cui scomparsa dalla tomba violata era stata scoperta, incontra sul mare la nave dei predoni che avevano rapito Calliroe. Questi erano tutti morti di fame e sete a seguito di un naufragio. Solo Terone, il loro capo, si era salvato. Questi viene portato a Siracusa, dove sostiene di essere un mercante cretese che non aveva nulla a che vedere con i saccheggiatori di tombe. Tuttavia, durante il processo cui è sottoposto, viene smascherato da un pescatore e perciò condannato alla crocifissione ( libro III, cap. III-IV ).
Pag. 204, cap. V, l'autore è colto. La partenza della nave alla ricerca di Calliroe viene salutata dalla folla nello stesso modo della flotta ateniese in partenza per la Sicilia come in Tucidide, VI, 32, 1-2.
Pag. 212, Cherea, giunto nelle terre di Dionisio, viene catturato dai pirati inviati dal fattore di Dionisio, Foca, all'insaputa dello stesso padrone. Cherea e un compagno, Policarmo, divengono schiavi di Mitridate.
Intanto Calliroe sogna Cherea incatenato, ma viene rassicurata da Dionisio. Di lì a poco partorisce un figlio, il figlio di Cherea.
Libro IV, pag. 240 : tutti si innamorano di Calliroe, anche Mitridate, satrapo della Caria, dove lavora incatenato Cherea.
Libro V, dal riassunto all'inizio del libro : “ … come Mitridate riconobbe Cherea quando stava per morire ( sulla croce, condannato come schiavo ) e come si adoperò per restituire gli amanti l'uno all'altra, e come Dionisio, scoperto ciò dalle lettere, lo accusò presso Farnace, e quello presso il Re ( di Persia ) e il Re li convocò tutti e due per il giudizio … “ Dionisio così, insieme a Calliroe, si reca a Babilonia per accusare di adulterio Mitridate. Nella capitale Calliroe suscita l'ammirazione e vince tutte le altre donne per la sovrumana bellezza. Ma Mitridate durante il processo rovescia a suo favore la situazione introducendo in giudizio Cherea. Segue un alterco tra Cherea e Dionisio. Alla fine il giudizio viene rimesso nelle mani del Gran Re, il quale però si innamora di Calliroe ( VI ). Per dimenticarla parte per la caccia, ma viene perseguitato dall'immagine ossessiva di Calliroe, pertanto, su consiglio del servo eunuco Artassate, decide di far sua la donna. Calliroe riceve le proposte dall'eunuco ma, sdegnata, rifiuta di compiacere il re.
Scoppia una rivolta in Egitto e il re è costretto a partire per la guerra, tuttavia decide di portare al suo seguito Calliroe, poiché i re persiani hanno l'usanza di condurre nel proprio accampamento tutte le loro donne e quindi anche Calliroe che si trova nella reggia affidata in custodia alla regina Statira.
Libro VII : tale avvenimento conosciuto da Cherea lo immerge nella più nera disperazione, tanto che medita il suicidio. Ma per consiglio dell'amico Policarmo decide di vendicarsi del Gran Re persiano arruolandosi nell'esercito ribelle egiziano. Fatto ciò, rivela il suo desiderio di vendetta al comandante egizio e costui lo nomina capo dei mercenari greci al suo servizio. Con questi Cherea mediante un inganno riesce addirittura a conquistare la città di Tiro. In seguito a Cherea il capo egiziano affida la flotta con la quale Cherea conquista Arado ( mentre nel contempo gli egiziani vengono sconfitti sul secondo fronte ) e s'impadronisce della regina persiana oltre a tutto il seguito compresa Calliroe, divenuta schiava reale. Dopo un po' di tempo e qualche difficoltà ( libro VIII ) Cherea e Calliroe si riconoscono e si abbracciano, svenendo per la felicità. Giunge però la notizia che il Gran Re persiano ha sconfitto gli Egiziani. Di notte infatti un messo egiziano annuncia la notizia a Cherea, il quale si appresta alla fuga portando via con sé una gran parte del bottino, un gran numero di seguaci di nazionalità ellenica e naturalmente Calliroe. Costei si accomiata dalla regina Statira, che viene restituita al Gran Re, consegnandole una lettera per il secondo marito Dionisio. La regina, riaffidata al re persiano, consegna la lettera a Dionisio, che leggendola si consola poiché Calliroe lo ringrazia e gli chiede perdono raccomandandogli la sorte del loro figlio. Il Gran Re per i meriti di Dionisio gli conferisce la satrapia sull'Asia minore, dal momento che l'uomo si è distinto nella guerra contro i ribelli. Vedi pag. 418, parag. 13, dove è un topos : l'atteggiamento di Dionisio nell'aprire la lettera. La bacia, la tiene al seno, sospirando come fanno tutti gli innamorati un po' romantici.
Pag. 421, Cherea e Calliroe imbarcati su una trireme e accompagnati dalla flotta ribelle giungono a Siracusa, dove vengono accolti e riconosciuti. Qui Cherea innanzi alla folla narra le proprie avventure. Intanto Calliroe si reca al tempio di Afrodite dove, baciata la statua della dea, la prega di non dividerla mai più dall'amato Cherea.





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