Caritone
di Afrodisia Il romanzo di Calliroe
Milano,
BUR, 2002
II
sec. d. C.
Pag.
68, le famiglie siracusane di Calliroe ( la fanciulla ) e Cherea ( il
giovane ) sono rivali, esattamente come nel Romeo e Giulietta
di Shakespeare.
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71, vedi nota : il termine “sinodìa”
fa pensare a un accostamento delle figure dei due giovani al sole e
alla luna. Il termine tecnico indica infatti la congiunzione astrale
del sole e della luna.
Calliroe
in seguito a un calcio ricevuto da Cherea in un momento d'ira, poiché
il giovane marito spinto dalle malelingue pensava che la moglie lo
tradisse, sviene e appare come morta. Per questo viene sepolta viva e
quando rinviene nella tomba arrivano a rapirla i briganti ( IX ). Il
motivo della morte apparente lo si ritrova nel Romeo
e Giulietta.
Pag.
124, Calliroe viene venduta come schiava al maggiordomo di Dionisio,
Leona, nella città di Mileto.
Dionisio,
cui è appena morta la moglie, s'innamora di Calliroe dopo averla
vista nel tempio di Afrodite. Dionisio, principe di Mileto, fedele
suddito del Gran Re di Persia, interroga la donna e viene a conoscere
la sua nobile origine.
Libro
II, VIII : Plangon, serva cui è stata affidata Calliroe, si accorge
che costei è incinta ( di Cherea ) e cerca di sfruttare a vantaggio
di Dionisio l'evento. Consiglia a Calliroe di abortire o di far
passare il feto per figlio di Dionisio, ma la giovane donna non
vuole. Infine si decide a sposare Dionisio ( libro III ). A questo
punto ( libro III, cap. III ) si riferisce quanto è avvenuto a
Siracusa durante le avventure di Calliroe. In una fortunata
coincidenza Cherea, che era imbarcato sulle tracce della sposa, la
cui scomparsa dalla tomba violata era stata scoperta, incontra sul
mare la nave dei predoni che avevano rapito Calliroe. Questi erano
tutti morti di fame e sete a seguito di un naufragio. Solo Terone, il
loro capo, si era salvato. Questi viene portato a Siracusa, dove
sostiene di essere un mercante cretese che non aveva nulla a che
vedere con i saccheggiatori di tombe. Tuttavia, durante il processo
cui è sottoposto, viene smascherato da un pescatore e perciò
condannato alla crocifissione ( libro III, cap. III-IV ).
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204, cap. V, l'autore è colto. La partenza della nave alla ricerca
di Calliroe viene salutata dalla folla nello stesso modo della flotta
ateniese in partenza per la Sicilia come in Tucidide, VI, 32, 1-2.
Pag.
212, Cherea, giunto nelle terre di Dionisio, viene catturato dai
pirati inviati dal fattore di Dionisio, Foca, all'insaputa dello
stesso padrone. Cherea e un compagno, Policarmo, divengono schiavi di
Mitridate.
Intanto
Calliroe sogna Cherea incatenato, ma viene rassicurata da Dionisio.
Di lì a poco partorisce un figlio, il figlio di Cherea.
Libro
IV, pag. 240 : tutti si innamorano di Calliroe, anche Mitridate,
satrapo della Caria, dove lavora incatenato Cherea.
Libro
V, dal riassunto all'inizio del libro : “ … come Mitridate
riconobbe Cherea quando stava per morire ( sulla croce, condannato
come schiavo ) e come si adoperò per restituire gli amanti l'uno
all'altra, e come Dionisio, scoperto ciò dalle lettere, lo accusò
presso Farnace, e quello presso il Re ( di Persia ) e il Re li
convocò tutti e due per il giudizio … “ Dionisio così, insieme
a Calliroe, si reca a Babilonia per accusare di adulterio Mitridate.
Nella capitale Calliroe suscita l'ammirazione e vince tutte le altre
donne per la sovrumana bellezza. Ma Mitridate durante il processo
rovescia a suo favore la situazione introducendo in giudizio Cherea.
Segue un alterco tra Cherea e Dionisio. Alla fine il giudizio viene
rimesso nelle mani del Gran Re, il quale però si innamora di
Calliroe ( VI ). Per dimenticarla parte per la caccia, ma viene
perseguitato dall'immagine ossessiva di Calliroe, pertanto, su
consiglio del servo eunuco Artassate, decide di far sua la donna.
Calliroe riceve le proposte dall'eunuco ma, sdegnata, rifiuta di
compiacere il re.
Scoppia
una rivolta in Egitto e il re è costretto a partire per la guerra,
tuttavia decide di portare al suo seguito Calliroe, poiché i re
persiani hanno l'usanza di condurre nel proprio accampamento tutte le
loro donne e quindi anche Calliroe che si trova nella reggia affidata
in custodia alla regina Statira.
Libro
VII : tale avvenimento conosciuto da Cherea lo immerge nella più
nera disperazione, tanto che medita il suicidio. Ma per consiglio
dell'amico Policarmo decide di vendicarsi del Gran Re persiano
arruolandosi nell'esercito ribelle egiziano. Fatto ciò, rivela il
suo desiderio di vendetta al comandante egizio e costui lo nomina
capo dei mercenari greci al suo servizio. Con questi Cherea mediante
un inganno riesce addirittura a conquistare la città di Tiro. In
seguito a Cherea il capo egiziano affida la flotta con la quale
Cherea conquista Arado ( mentre nel contempo gli egiziani vengono
sconfitti sul secondo fronte ) e s'impadronisce della regina persiana
oltre a tutto il seguito compresa Calliroe, divenuta schiava reale.
Dopo un po' di tempo e qualche difficoltà ( libro VIII ) Cherea e
Calliroe si riconoscono e si abbracciano, svenendo per la felicità.
Giunge però la notizia che il Gran Re persiano ha sconfitto gli
Egiziani. Di notte infatti un messo egiziano annuncia la notizia a
Cherea, il quale si appresta alla fuga portando via con sé una gran
parte del bottino, un gran numero di seguaci di nazionalità ellenica
e naturalmente Calliroe. Costei si accomiata dalla regina Statira,
che viene restituita al Gran Re, consegnandole una lettera per il
secondo marito Dionisio. La regina, riaffidata al re persiano,
consegna la lettera a Dionisio, che leggendola si consola poiché
Calliroe lo ringrazia e gli chiede perdono raccomandandogli la sorte
del loro figlio. Il Gran Re per i meriti di Dionisio gli conferisce
la satrapia sull'Asia minore, dal momento che l'uomo si è distinto
nella guerra contro i ribelli. Vedi pag. 418, parag. 13, dove è un
topos : l'atteggiamento di Dionisio nell'aprire la lettera. La bacia,
la tiene al seno, sospirando come fanno tutti gli innamorati un po'
romantici.
Pag.
421, Cherea e Calliroe imbarcati su una trireme e accompagnati dalla
flotta ribelle giungono a Siracusa, dove vengono accolti e
riconosciuti. Qui Cherea innanzi alla folla narra le proprie
avventure. Intanto Calliroe si reca al tempio di Afrodite dove,
baciata la statua della dea, la prega di non dividerla mai più
dall'amato Cherea.
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