E'
dolce il tuo sorriso
sull'amabile
viso,
di
ragazza fiorente
un
respiro nascente,
come
lume d'aurora
sopra
il mare s'irrora,
freme
il flutto domato
all'incanto
del fiato.
La
mia ombra t'è accanto,
il
mio unico vanto,
quale
raggio lunare
nella
valle dispare.
Seducente
chiarore
d'invincibile
ardore,
o
bellezza infinita
che
diffondi la vita,
te
potessi cantare
quasi
brezza sul mare,
e
tuo proprio strumento
risuonare
nel vento.
Echeggiare
lontano
in
un murmure arcano,
e
blandire una rada
d'una
oscura contrada,
ove
giace fra spini
della
terra ai confini.
E
sia voce che effonda
uno
spiro sull'onda
e
nel fiotto d'argento
l'occhio
sorga già spento,
e
vi brilli l'amore
nel
risorto calore.
Già
nel bosco destato
regna
il popolo alato
e
una musica viva
si
propaga alla riva.
E
la selva s'appresta
per
la dolce tua festa,
o
creatura radiosa,
di
baciarti bramosa.
Trema
il ramo nell'aria,
come
all'iride varia
del
tuo sguardo si sveli
un
fiorire di steli.
O
tu grazia sperata
d'una
vita sognata,
o
sorriso immaturo
d'un
ignoto futuro,
il
mio volto ti vede
quando
meno ti crede.
Tu
ritorni eternata
dalla
mente formata,
tu
mia gioia e dolore
nel
trionfante splendore.
Nel
mattino respira
ed
il mare ti ammira,
da
montagne virenti
stormi
esultano ardenti,
ferve
al lido il corsiero
percotendolo
fiero.
L'onda
viva s'immilla
sullo
scoglio che brilla,
quasi
biondi capelli
smuove
l'alghe ribelli.
Nel
fluttuante baleno
gioca
il giorno sereno,
gioca
in alto il gabbiano
circondandolo
piano.
Tu,
mia bella, sorridi
ed
al sole ti affidi,
che
fra nuvole ambrate
le
procelle ha frenate
e
i suoi raggi focosi
dagli
inniti insidiosi.
Tu,
mia bella, sorridi
verso
i tremuli lidi
nell'albano
velame
sovra
creste di rame,
che
s'impennano algenti
sotto
i garruli venti.
Nei
tuoi occhi l'azzurro
si
rispecchia al sussurro
dell'aeree
pianure,
e
sinuose e sicure
dive
sorgono e maghe
e
sirene mai paghe
per
audaci vaganti
di
malie e d'incanti.
O
richiamo d'ignoti
oceanici
vuoti,
d'orizzonti
inviolati
e
di sogni mai nati,
tu
inaudita chimera
d'ogni
sorte che spera,
di
caotica unione
immortale
visione,
i
tuoi lumi profondi
sugli
sterili mondi.
Nei
tuoi vortici immensi
all'ebbrezza
dei sensi
levi
amante fatale
l'invasato
mortale.
Come
all'alto canora
ne
rispecchi sonora
gli
inviolati pensieri
che
per l'acque tu avveri,
brucia
il raggio e scintilla
nella
nera pupilla
ed
incide segreti
coi
bagliori più lieti.
Il
tuo dorso turchino
nel
biancore marino,
fra
la spuma crescente,
è
la forte corrente
che
cattura rinati
nei
tramonti dorati.
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