giovedì 8 dicembre 2016

Sete

J'ai tant fait patience
Qu'à jamais j'oublie.
Craintes et souffrances
Aux cieux sont parties.
Et la soif malsaine
Obscurcit mes veines.

A. Rimbaud
Chanson de la plus haute tour “




I

E, piangendo, vidi l'oro
e non potei bere.
Sognai la bella nel bosco dormente
un'ancella del respiro nascente,
mi colse il suo sorriso
nell'attimo di là dalla riva
nella notte che non s'avvera
fra la schiera delle fuggenti forme,
come una morta innamorata
mi lasciò, regina dolce amara.


II

O gelata effigie della vita,
tempio dell'inetto pianto,
come duomo su colle solitario
s'innalza nero nella pioggia,
entro scintilla di lumi,
ed ella vaga in una danza
d'incantesimi colma ed estasi.

Così sempre un diluvio crescente,
l'acqua fluisce, scaturita
dalle ferite aperte del cielo.

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