Ida
Magli, La dittatura europea, Milano, BUR, 2016
P.
24-25, TAV e ponte sullo stretto di Messina :
Allo
Stato italiano è stato imposto, fornendogli straordinari contributi,
di realizzare un tunnel sotto le Alpi e un ponte fra la
Calabria e la Sicilia. Il tunnel sotto le Alpi dovrebbe collegare, in
apparenza, Torino con Lione, la famosa Tav alla quale si oppongono da
anni le popolazioni del territorio interessato. Si oppongono anche
soltanto in base al buon senso in quanto si tratta di un'opera
ingegneristicamente mostruosa, talmente sproporzionata allo scopo
dichiarato da apparire, ed essere, folle. Né Torino né Lione,
infatti, raggiungibili comodamente con tutti i mezzi di trasporto,
sono l'ombelico del mondo; ma evidentemente non sappiamo quali siano
i veri motivi per i quali, non Torino, ma Lione sta a cuore ai
dittatori dell'Ue.
Lo
scopo fondamentale, tuttavia, è appunto quello che abbiamo già
visto: unificare il più possibile il territorio dell'Europa così da
renderne più accettabile l'immagine di un unico Stato. L'Italia è
«geopoliticamente» un'appendice scomoda di questa unione con tutte
le sue montagne e tutti i suoi mari; si è trovata, perciò, una
brillante soluzione attribuendole la funzione di «corridoio»
dell'Europa e per l'Europa, aperto al resto del mondo. A questa
stessa funzione risponde il progetto di un ponte che «unifichi» il
continente con la Sicilia, la quale diventerà in questo modo
l'avamposto per il futuro collegamento con l'Africa. Il ponte sullo
Stretto di Messina è costato già, soltanto come progetto, somme
spropositate; ma la cosa più drammatica è che si tratta di un'opera
ingegneristica mostruosa, carica di rischi e priva di senso in
rapporto al minuscolo traffico da e per la Sicilia, per non parlare
poi dell'impatto sull'immagine paesaggistica, talmente rappresentata
e cantata, da Ulisse in poi durante i suoi lunghissimi secoli di
civiltà, da essere diventata simbolo dell'Italia stessa.
Quale
fascino potrà mai avere la Sicilia il giorno in cui non fosse più
«pensabile» come «isola»? In che modo potranno essere
comprese le asprezze del carattere siciliano, i silenzi dei
personaggi di Verga, le riflessioni sulla realtà del proprio
esistere dei drammi di Pirandello? Non conosciamo termini adeguati a
definire una violenza distruttiva di questo genere, ma quale sia la
volontà di cui è espressione lo sappiamo benissimo: cancellare la
forza dell'Italia, eliminarla concretamente e simbolicamente.
P.
28, il modello “omogeneizzazione” :
Diventerà
presto evidente per coloro che mi stanno leggendo, così come è
diventato evidente per me, che il modello «omogeneizzazione»
(dei popoli, dei costumi, delle leggi, delle classi, dei sessi) è
stato perseguito con perseverante pazienza e con assoluta chiarezza,
non lasciando nessuno spazio vuoto nella vita fisica, sociale,
psicologica, sessuale, affettiva, politica, religiosa, artistica.
P.
32, la Chiesa cattolica diventa “ebraica” :
L'Europa,
infatti, alla pari con l'America, aveva per prima cosa varato le
leggi contro il razzismo, contro la xenofobia, contro
l'antisemitismo; insomma contro qualsiasi affermazione avesse a che
fare con il minimo sentore di «differenza». Sentivo, infine, famosi
storici della religione, analogamente ai teologi di moda per non
parlare dei vescovi, dei cardinali, dei papi negare quello che
avevano affermato per duemila anni a proposito della «novità» del
Cristianesimo, quella che infatti si era sempre chiamata la «buona
novella». Adesso «spiazzavano» con disinvoltura i loro poveri
fedeli riferendosi continuamente all'Antico Testamento, al «nostro
comune padre Abramo», al grande legislatore Mosè. Gesù era un
ebreo: punto e basta.
Il
nostro comune padre Abramo? Ma quando mai i cattolici si erano
rivolti al padre Abramo? C'era da scommetterci che non sapessero
neanche chi fosse. Eppure adesso la Chiesa, la più alta gerarchia
soprattutto, ne parlava come se si fosse trattato di cosa ovvia,
naturale da sempre. Perché? Cosa potevano guadagnarci i cattolici,
già tanto allergici ai racconti biblici così lontani dallo spirito
dell'Occidente, da questa improvvisa pretesa di essere accomunati ai
credenti dell'Antico Testamento? Non aveva già abbastanza problemi
la Chiesa di fronte a quella che essa stessa chiamava la
«scristianizzazione dell'Europa», per inserirvi un fattore di così
grave allontanamento dal contenuto evangelico? Certo, molte di queste
posizioni teologiche risalivano al Concilio Vaticano II, ma quando
mai le questioni dibattute nei Concili erano state propinate con
tanta solerzia ai poveri fedeli?
P.36,
manipolazione delle menti e annientamento dell'individuo :
A
questo punto dobbiamo fermarci a riflettere sul fatto che si tratta
di persone pericolosissime perché adoperano sapere e potere contro
di noi, contro tutta l'umanità, in funzione degli scopi che si sono
prefissi. Attraverso il linguaggio, infatti, plasmano concetti e
sentimenti, non di singoli individui ma di moltitudini, di popoli
interi affinché si somiglino. Trasformano la percezione della
realtà, capovolgendone il significato anche soltanto cambiando il
termine con il quale si è soliti identificarla. È il sistema per
abituarsi a quello che Orwell chiama il «bipensiero». Si raggiunge
lo scopo con la «ripetizione» costante, onnipresente a tutti i
livelli, di quel certo nome, di quel certo aggettivo, di quel certo
giudizio; ed è proprio perché possono contare con sicurezza su
questa trasformazione ambientale (i giornali, le trasmissioni
televisive, le chiacchiere da bar, tanto quanto le scuole, le
strutture sanitarie, i testi giuridici) che impostano il mezzo
linguistico come uno dei loro principali strumenti. Orwell ne
descrive con precisione il meccanismo nel suo 1984 che, come
avrò modo di spiegare anche in altri momenti del nostro itinerario,
è una guida sicura per capire ciò che sta succedendo in Europa.
P.38,
condizionamento ambientale e manipolazione del pensiero. Il
condizionamento è realizzato dalla tecnologia, che ha massificato le
abitudini di vita e quindi anche il pensiero ( cfr. Pasolini, Scritti
corsari, “ 9 dicembre 1973.
Acculturazione e acculturazione “. Pasolini in genere parla di
omologazione totalitaria del mondo ad opera del nuovo fascismo
americano )
NB
: la Magli parla sempre di un “progetto” di globalizzazione, ma
io non credo che esista un vero progetto, se non a breve termine. La
classe dirigente nostra e altrui è troppo miope e ignorante ( e per
classe dirigente non intendo solo i politici, che si alternano al
governo, ma i burocrati, i banchieri, gli industriali ecc. ).
P.
52, totale sottomissione alla “morale” europea da parte della
Chiesa anglicana :
Elisabetta
ha firmato e taciuto anche quando i vescovi anglicani hanno approvato
l'ordinazione sacerdotale e vescovile delle persone di sesso
femminile e di quelle dichiaratesi pubblicamente omosessuali, sebbene
questa decisione abbia comportato un gravissimo trauma all'interno
della Chiesa anglicana.
P.
57, perdita di tutti gli ideali, sostituiti dal culto del denaro e
del PIL :
È
lo spirito svedese, però, che appare «spento». Questo è uno degli
aspetti più pericolosi dell'unificazione: la mancanza di tensione
verso qualcosa d'altro, più difficile da raggiungere che non la
ricchezza dei mercati, ha ridotto gli svedesi a occuparsi solo
dell'habitat, del benessere, della sicurezza domestica e dei bambini.
Bravissimi in questo campo come nessun altro; ma come vorremmo
sentire la voce di uno Strindberg urlare il suo disappunto, la sua
ira, in faccia a un'Europa che insegue soltanto il denaro. Dov'è la
Svezia di Cristina, la Svezia che all'Europa chiedeva filosofia,
teatro, musica, non le regole del Pil? Quella Svezia immensamente
povera in confronto a quella di oggi, era però ricchissima di
qualcosa che presto verrà meno, non soltanto in Svezia, ma in tutti
i Paesi dell'Unione.
P.
59, lo strano atteggiamento della Chiesa :
Dall'insieme
dei messaggi che provenivano dai mezzi d'informazione a dire il vero
si coglieva soltanto una cosa: la volontà della Chiesa di piegarsi
il più possibile alle richieste del mondo politico mondialista e
multiculturalista. Cosa che comportava, fra tante altre conseguenze,
anche quella piuttosto buffa (buffa almeno in Italia dove la
battaglia dei cattolici contro i comunisti in certi periodi aveva
raggiunto punte addirittura epiche) di vedere il clero schierato in
tutto e per tutto con le sinistre.
...
Come
al solito avevo seguito le due strade, quella di studio e quella
concreta, per cercare di capire come mai l'unica istituzione che non
aveva sicuramente nulla da guadagnare con l'unificazione europea, ma
piuttosto molto da perdere, non reagisse in nessun modo, non cercasse
di radunare le sue pecore per metterle al sicuro, com'era suo dovere
evangelico, ma anzi esortasse in continuazione sia i nostri politici
sia i cittadini ad accogliere il maggior numero di immigrati, e
favorisse, con il grande potere di cui ancora gode in Italia, il
benessere degli stranieri, il più delle volte a scapito di quello
degli Italiani.
P.
68, NB : lingua e nazione coincidono. L'Italia ha continuato a vivere
grazie alla vita della sua lingua.
Lingua
e Nazione sono l'una in funzione dell'altra; non esiste l'una senza
l'altra. Sotto questo aspetto l'Italia ne è una testimonianza
esemplare.
La
Nazione «Italia» ha potuto sussistere dal tempo di Roma fino a
oggi, così come è sussistita l'arte, la musica, la letteratura,
malgrado la cancellazione di ogni ricordo positivo dei Romani
compiuta dal Cristianesimo, malgrado le dominazioni straniere, le
invasioni, gli spezzettamenti territoriali, la privazione di ogni
libertà, perché tutti i grandi Italiani hanno coltivato con
inesausta passione, e mantenuto sempre vivo il discorso sulla lingua
italiana.
Si
può dire che non hanno mai smesso di discutere della lingua, della
sua importanza, classica o romantica che fosse, perché era questo il
modo migliore per garantire agli Italiani la sicurezza di esistere
come popolo e come Nazione ai propri occhi e a quelli del mondo. Ma
era simultaneamente anche il modo migliore per mantenere viva e
mordente l'«italianità» nella coscienza degli Italiani quando non
si poteva parlare dell'Italia in nessun altro modo a causa delle
dominazioni straniere. Il discorso sulla lingua italiana è servito a
mantenere viva l'«italianità» anche nella coscienza degli altri
popoli, Inglesi, Francesi, Tedeschi, Russi, innamorati dell'Italia e
che hanno anch'essi partecipato con straordinaria sensibilità ai
problemi della nostra lingua, utilizzandola
nelle loro opere, nella poesia come nella musica.
Si
sofferma a lungo su questo aspetto della letteratura inglese, per
esempio, Mario Praz nel bellissimo saggio che le ha dedicato, ma
sarebbe sufficiente anche soltanto scorrere l'indice dei nomi nelle
storie delle varie letterature, da quella francese a quella tedesca a
quella russa, per ritrovare onnipresente, oltre ovviamente a Dante,
come minimo Petrarca e addirittura l'impronta attraverso i secoli di
un vero e proprio «petrarchismo».
P.
81 : confusione intellettuale della Chiesa cattolica che fa propri
gli ideali dell'Illuminismo deista o ateo.
Per
quanto riguarda la Carta dei diritti umani, che avrebbe dovuto
rappresentare un grave problema per i cattolici in quanto frutto
della Rivoluzione francese e causa principale del dissolvimento dei
legami sociali, non ho mai sentito né letto neanche la più piccola
critica da parte della Chiesa, che anzi vi si appella di continuo
tanto da far supporre che l'abbia scambiata con il Vangelo.
P.
87, l'Europa tedesca, il cui simbolo è papa Ratzinger.
P.
92-95, sul modernismo ( il grande “peccato” del Cristianesimo :
la Chiesa ).
Con
la gerarchia, però, con i papi sempre al loro posto. Era questo il
punto: neanche i modernisti, con la loro sete di libertà, di
rinnovamento, hanno mai pensato di dover mettere in discussione il
potere, ossia la gerarchia, la struttura «Chiesa». Un potere che,
per quanto riguarda l'Antico Testamento, ha la sua inamovibile radice
nell'affermazione della «rivelazione». Custodire la verità della
Sacra Scrittura è un potere solo perché si crede che sia stata
rivelata, che provenga da Dio e che perciò sia inamovibile. Nessuna
libertà è possibile da parte dei credenti laddove all'origine ci
sono coloro cui Dio ha affidato la sua parola. La Chiesa, come in
precedenza la Sinagoga, rappresenta la struttura del loro potere.
P.
96, l'ecumenismo realizza l'ideale della Massoneria.
La
questione che ci interessa in questo momento non è la filosofia
massonica, sulla quale ci soffermeremo in modo più approfondito in
un altro capitolo del libro, ma il fatto che, se anche accantonassimo
le notizie più o meno certe sulla presenza di personaggi massonici
interni alla Chiesa in generale, e al Vaticano in particolare, e ci
limitassimo a mettere al loro posto le tessere del puzzle che stiamo
tentando di delineare, finiremmo inevitabilmente con l'accorgerci che
combaciano. L'ecumenismo è il nome ecclesiastico della
mondializzazione; l'integrazione delle religioni è già a buon punto
e rappresenta addirittura una delle «virtù» dell'Ue,
dichiaratamente in vista di quella che, come tutti i capi affermano
ogni giorno, è la «inevitabile» globalizzazione. Infine, se si
lasciano sbiadire il più possibile le differenze fra Cristianesimo,
Ebraismo e Islamismo, rimane in vigore un comune Dio creatore che può
benissimo portare il nome massonico di «Architetto».
P.
97, la ribellione di Gesù nei confronti dello spirito ebraico :
Non
si può, dunque, trovare Gesù cercandolo all'indietro, nell'Antico
Testamento, in una più accurata interpretazione dei testi, perché
Gesù si è ribellato allo spirito ebraico. La sua libertà, il
fascino della sua libertà che, malgrado le cortine di ferro che gli
sono state fabbricate intorno, ancora travolge chiunque legga i
Vangeli, conquistando anche gli intellettuali più severi nei
confronti del Cristianesimo, da Renan a Nietzsche a Oscar Wilde,
nasce dal suo rifiuto del sistema di potere del Sacro. Le preghiere
non servono, i rituali non servono, i sacrifici non servono, i templi
non servono, i sacerdoti non servono...
P.
110, volontà dei politici di distruzione dell'identità europea e
delle nazioni europee :
Se
non si parlava, se non si discuteva, se nessuno reagiva in nessun
modo, neanche di fronte alle normative europee più autoritarie e
lesive della libertà e della democrazia, questo succedeva perché
così era stato deciso. I responsabili politici sapevano; sapevano
che le forze, le energie vitali, creative, della civiltà europea
sarebbero state annientate. Favorivano, anzi provocavano, l'invasione
di immigrati perché questo era un fattore che accelerava al massimo
il processo di decomposizione dell'unità culturale oltre che fisica
dei popoli, tenuti accuratamente all'oscuro delle mete che si
volevano raggiungere affinché non potessero opporre neanche la più
piccola resistenza.
P.
116, eliminazione della Nazione, eliminazione del nucleo familiare.
P.
124, è incredibile come fior di intellettuali abbiano collaborato
alla fine dell'Europa.
P.
134, il 1922, anno di Paneuropa e della Marcia su Roma.
P.135,
il vero interesse dell'unificazione europea è del capitalismo
internazionale.
P.
136-137, gli interessi finanziari alla base dell'unificazione europea
:
Tutte
queste istituzioni non avrebbero potuto vivere e agire se non fossero
state alimentate dalle larghissime sovvenzioni elargite dai
banchieri, i quali sono pertanto i veri motori del loro potere e
della loro attività politica. È evidente che il mondialismo
coincide con la massima possibilità di scambio commerciale e di
conseguenza con l'accumulo di capitali. In un certo senso nasce da
qui, dall'interesse primario dei grandi industriali e dei grandi
banchieri all'allargamento massimo della piazza del mercato, la
spinta più forte all'Unione Europea e a quella mondiale. Ma è
proprio il fatto di dover o voler nascondere questa verità, ossia
che l'interesse mercantile ha preso il sopravvento su tutte le altre
motivazioni, che dà luogo, almeno in parte, a quell'accumulo di
reticenze, di «segretezze», di finzioni, di vere e proprie truffe
nei confronti dei popoli, che si sono dipanate con sempre maggiore
frequenza dagli anni del secondo dopoguerra fino a oggi.
P.
142-143, le monarchie europee principali azioniste delle Banche, loro
tradimento nei confronti dei popoli :
I
re e le regine «tacciono», abbiamo detto, e fanno credere di non
possedere nessun potere. La realtà, invece è diversa. Essi
governano il loro Stato ufficialmente firmando tutti gli atti
parlamentari, ma lo governano anche in modo invisibile attraverso le
varie società che controllano gli avvenimenti del mondo e di cui
essi sono una delle parti più importanti. Tutti membri della
massoneria, addirittura attraverso le successioni dinastiche, godono
di un grande potere e, in quanto membri della massoneria, partecipano
anche a quasi tutte le altre potentissime associazioni che ne formano
i numerosissimi rami.
P.
149, il tradimento di Prodi e Ciampi :
Il
2 maggio 1998 alcune delle famiglie europee più importanti del mondo
politico e di quello degli affari tenevano pronto lo champagne da
stappare per lo storico momento in cui da Bruxelles i corrispondenti
televisivi di tutti gli Stati d'Europa avrebbero annunciato la
nascita dell'Unione Monetaria Europea. Ma soprattutto la nascita
dell'unico vero sistema di governo e di potere su tutti i cittadini
d'Europa: la Banca centrale europea (Bce). In Italia si aspettava
l'apparizione in televisione di un soddisfattissimo Prodi che, con il
calice in mano, doveva festeggiare, insieme a Carlo Azeglio Ciampi,
suo principale complice nella gigantesca svendita dei beni e del
denaro degli italiani offerti in sacrificio alla nuova divinità
«Europa», l'avvenuto tradimento.
P.
151,ce n'è per tutti : Ciampi, Monti, Emma Bonino ecc.
Ciampi
è stato infatti premiato dal Bilderberg e dalle altre potentissime
società di cui è membro, con il massimo della carriera: è
diventato quell'incredibile presidente della Repubblica Italiana,
grottescamente finto innamorato della patria e dedito al culto di se
stesso nelle vesti di capo dello Stato, che abbiamo visto pretendere
«ghedaffiane» parate militari in costumi storici. Mario Monti,
invece, anch'egli membro dei due club mondialisti più potenti, il
Bilderberg e la Commissione trilaterale, è stato premiato, in
maniera forse meno vistosa agli occhi del pubblico ma più
significativa dal punto di vista del potere, in quanto è stato
immesso nel Consiglio della Banca centrale europea. Se si pensa che
era stato costretto a dimettersi, insieme alla Commissione Santer,
per «l'accertata responsabilità collegiale dei commissari nei casi
di frode, cattiva gestione e nepotismo» messi in luce dal Collegio
di periti nominato dal Parlamento europeo, si rimane ancora più
convinti che i giudizi per i detentori del potere sono molto diversi
da quelli riservati ai normali cittadini. (Aggiungo, per completezza
d'informazione, che fu costretto a dimettersi anche l'altro
commissario italiano, Emma Bonino, anch'essa naturalmente presente
alle riunioni del Bilderberg, a causa del buco di settemila miliardi
rilevato nell'Ufficio europeo per gli Aiuti umanitari d'emergenza di
cui era a capo e che non abbiamo mai saputo dove siano andati a
finire).
P.
164, la perversione sessuale come motore dell'uguaglianza :
L'omosessualità,
pertanto, nel momento in cui afferma la propria
«normalità-uguaglianza», afferma anche la propria superiorità,
quella dell'assolutizzazione della potenza del pene.
P.
167, l'impero dei banchieri, il mondo della non-forma :
Purtroppo
però i nostri politici, dalla fine della Seconda guerra mondiale in
poi, quindi con l'edificazione dell'Unione Europea, hanno creduto,
sotto la spinta del Piano Marshall e del terribile odio di Churchill
per tutti noi (aveva fatto tutto il possibile per distruggerci
totalmente, non accettando mai un armistizio) che, per salvarci da
altri totalitarismi, dovevamo a tutti i costi, non soltanto imitare
l'America, ma unirci in un unico Stato, copiando gli Stati americani.
Il
seguito lo conosciamo. Per imitare l'America bisognava per prima cosa
non avere una storia di secoli e secoli di civiltà alle spalle. Non
avere le lingue che hanno dato al mondo la più grande letteratura,
la più grande poesia, il più grande teatro, la più grande
filosofia. Quando sento politici anche colti e intelligenti
rifugiarsi, di fronte alla molteplicità delle lingue esistenti in
Europa, nel prossimo inglese-esperanto nel quale ci esprimeremo
tutti, penso che Dante avrebbe creato per costoro, se avesse avuto la
disgrazia di conoscerli, un apposito, atroce girone dell'Inferno.
Insomma,
per somigliare all'America, diventare ricchi come l'America, dobbiamo
buttare in mare tutte le nostre ricchezze e apprestarci a vivere il
modello della nonforma. Gli immigrati naturalmente servono a questo
scopo egregiamente. La maggioranza è musulmana, per cui il rifiuto
delle immagini dettato dall'Antico Testamento l'abbiamo pronto in
casa, senza bisogno di andarlo a cercare. Per giunta i nostri
politici trovano che spendere montagne di soldi dei contribuenti per
pagare gli artisti della non-forma sia molto chic, per cui stanno
approntando orridi grattacieli e musei che sembrano montagne di
cemento laddove si alzavano le morbide forme dei Brunelleschi, dei
Michelangelo...
Basta.
Questo è l'Impero dei banchieri. Loro sì che hanno assimilato
l'anima americana: denaro, denaro, denaro; mercato, mercato, mercato.
L'Era della Bruttezza è cominciata.
P.
171, la finzione democratica :
… i
banchieri hanno incominciato a occupare, ai massimi livelli, il posto
dei politici. Si è trattato di un passo fondamentale per giungere
all'assolutizzazione del potere nelle loro mani, ovviamente non
eletti da nessuno e non controllati da nessuno.
È
stato aggiunto in questo modo un altro pesantissimo mattone
all'edificio della «finzione» democratica con la quale vengono
accecati e truffati i cittadini. Di fatto, possedendo la produzione e
l'accumulo del denaro, i banchieri non hanno che da distribuire nella
maniera opportuna poche decine di persone nei posti vitali per avere
in mano e poter tirare i fili degli avvenimenti.
P.
174-175, i banchieri-vampiri, la creazione artificiale del debito
pubblico ( invenzione delle banche ) :
La
questione della proprietà delle Banche centrali assume il suo
profilo esatto, però, soltanto se si premette il fatto fondamentale:
la Banca centrale europea, che da quando è stata istituita la moneta
unica, «emette» il denaro che adoperiamo tutti nell'area euro, è
anch'essa una società per azioni privata e il termine «emette» è
di un'assoluta ambiguità. Che significa? Quello che noi
spontaneamente penseremmo, ossia che fabbrica il denaro
materialmente, nella quantità e del valore indicatogli dal nostro
Stato, ossia dall'Italia attraverso il ministro dell'Economia? No,
non è così; la realtà non corrisponde per nulla a ciò che a noi
sembrerebbe logico e naturale. In base a un accordo assurdo con i
politici dei singoli Stati sovrani, per il quale nessun cittadino è
stato consultato, la Bce, come altre Banche centrali, compresa la Fed
americana, si comporta come se fosse proprietaria del denaro che
produce materialmente (praticamente a costo zero), che «emette» e
che dà allo Stato italiano acquistando Bot o altri titoli di Stato
per pari valore. A questo punto è già creditrice della somma che ha
dato allo Stato; poi vende ad altre banche i Bot che ha acquistato a
costo zero e incamera il ricavato. A questo ricavato è stato dato il
nome di «signoraggio» (dal termine «signore» ossia colui che nei
tempi passati emetteva il denaro). Si crea in questo modo il circolo
perverso dello Stato che deve pagare gli interessi sui titoli che ha
emesso per avere il denaro dalla Banca centrale e che sono stati
comprati dai cittadini o da altri enti; è costretto, perciò, a
continuare a chiedere alla Banca centrale di emettere altro denaro,
aumentando a dismisura il debito pubblico. Insomma il «debito
pubblico» che tanto ci angustia, per «ridurre» il quale siamo
costretti a quelle misure «lacrime e sangue» (così definite dai
nostri politici) che i banchieri hanno preteso sotto la minaccia del
possibile fallimento degli Stati, come stava per succedere
recentemente alla Grecia, è nella massima parte un «falso» debito.
È la somma che «dobbiamo» ai banchieri perché sono loro a
«creare», a produrre il denaro e a mettercelo a disposizione dietro
pagamento di interessi, la cui entità è anch'essa fissata dai
banchieri.
P.
179, non rimane che la rivoluzione :
Se
fosse davvero questa la verità, allora non potremmo fare altro che
assalire la Bastiglia, scatenare una nuova rivoluzione, decapitare
politici e banchieri, inventare un nuovo sistema di governo,
riconoscendo il totale fallimento di quello cosiddetto democratico. I
Parlamenti non sono serviti a nulla, non servono a nulla.
P.
185, lo Stato che non esiste :
«Dove
va la moneta senza Stato?», titolava qualche mese fa Limes,
la rivista di geopolitica del professor Caracciolo. Già, dove va? E
dove vanno i popoli, senza Stato? Sudditi di uno Stato che non è più
uno Stato e di un finto Sovrastato? L'Italia non è più uno Stato
libero e sovrano in quanto non «batte moneta» e non ha più i
propri confini. L'Europa non è né uno Stato, né un Sovrastato;
tutto quello che ha fatto e che fa è illegittimo, falso, e di
conseguenza condannato al fallimento. Una moneta è il segno e il
simbolo della sovranità. Come hanno potuto i politici consegnare la
nostra sovranità a dei Signor Nessuno, ai proprietari di una banca
che anch'essa porta un nome falso, il nome di uno Stato che non
esiste?
P.
186, l'usura della BCE :
Naturalmente
la questione della produzione e della proprietà del denaro, così
come quella del debito pubblico e del potere delle Banche centrali,
avrebbe dovuto esplodere nel momento in cui si è cominciato a
discutere della moneta unica europea e del connesso passaggio delle
funzioni delle Banche centrali dei singoli Stati aderenti all'Ue alla
Banca centrale europea. Invece nulla. Nessuno ha parlato. Né Prodi,
né Ciampi, gestori del passaggio e della fissazione del rapporto di
cambio lira-euro, che hanno investito gli italiani con il loro
entusiasmo per un'Italia finalmente tornata a dipendere da stranieri,
non hanno spiegato nulla dello strano meccanismo della produzione del
denaro e dell'accumulo all'infinito del cosiddetto «debito
pubblico», adesso dovuto alla Bce.
P.
197, la civiltà planetaria, abolizione delle Nazioni :
La
meta da raggiungere è la realizzazione di un'unica civiltà
planetaria. L'itinerario da percorrere prevede: la distruzione delle
identità nazionali, da perseguire attraverso la sovversione dei
valori che vi si riferiscono; il controllo centralizzato di tutti i
sistemi educativi, di cui l'avvio è stato dato, per quanto riguarda
l'Europa, con il Trattato di Maastricht; l'eliminazione della
conoscenza della storia, in quanto possibile ostacolo
all'accettazione del Nuovo ordine mondiale; il controllo delle
politiche interne ed estere, come già avviene in Europa con l'esame
preventivo delle leggi finanziarie; un mercato unico e una moneta
unica (che potrà essere il dollaro oppure un'altra del tutto nuova),
in via di realizzazione attraverso le crisi finanziarie indotte e
pilotate a questo scopo; una lingua unica, che è quella già in uso:
l'inglese.
P.
200, forse la “verità” di cui parla l'autrice consiste nel fatto
che la tecnologia e il benessere hanno inebetito e accecato tutti,
dalle masse ai banchieri, per cui ci si prospetta un meccanismo di
convivenza e amministrazione basato sull'utilitarismo allo stato puro
e quindi sul denaro. Basta aver piena la pancia ! A questo siamo
giunti. Ma c'è un mondo dove ce l'hanno vuota !
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