Tu mi parlavi,
mentre fra la gente
camminavamo
allora sulle lunghe
Ramblas.
Godere è vano
senza il ricordo
dell'attimo,
dell'arcano
flusso del
tempo ignoto,
così il
ricordo è l'ultima
nostra
speranza, l'ultimo
approdo dove ci
si aggrappa
brancolando nel
buio.
Oh, stoltezza
infinita
del gaudente
oblioso,
che si perde
nell'infimo
piacere e a
goccia a goccia
si dissolve
nell'aria
e poi si curva
manichino
inebetito. Ma
io spero
sempre di
ricordare
anche quelle
tue confidenze,
quei segreti
del cuore,
ah, non per me,
e tuttavia a me
rivolte,
a me casuale
confidente
ma negligente
no,
non disattento
non morto
vivente, come
vedi
quelli che ci
circondano.
Oh, i giorni
mai vissuti,
oh, le parole
mai dette !
Come avrei
voluto che tu avessi
scorto anche
solo un barlume
del mio
accecante oceano !
Ma non si vive
neppure quel poco
che ci è
concesso,
e in noi i
desideri restano
inappagati,
anche i più belli
e i più
nobili.
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