venerdì 22 agosto 2014

Sulle Ramblas a Barcellona

Tu mi parlavi, mentre fra la gente
camminavamo allora sulle lunghe
Ramblas.

Godere è vano senza il ricordo
dell'attimo, dell'arcano
flusso del tempo ignoto,
così il ricordo è l'ultima
nostra speranza, l'ultimo
approdo dove ci si aggrappa
brancolando nel buio.
Oh, stoltezza infinita
del gaudente oblioso,
che si perde nell'infimo
piacere e a goccia a goccia
si dissolve nell'aria
e poi si curva manichino
inebetito. Ma io spero
sempre di ricordare
anche quelle tue confidenze,
quei segreti del cuore,
ah, non per me,
e tuttavia a me rivolte,
a me casuale confidente
ma negligente no,
non disattento non morto
vivente, come vedi
quelli che ci circondano.

Oh, i giorni mai vissuti,
oh, le parole mai dette !
Come avrei voluto che tu avessi
scorto anche solo un barlume
del mio accecante oceano !
Ma non si vive neppure quel poco
che ci è concesso,
e in noi i desideri restano
inappagati, anche i più belli
e i più nobili.






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