Un
suono timido e solitario
sale,
estasiato sovrasta
poi
tenero cala
dolce
si dissolve.
Due
forze, due esseri rapiti
nel
dolore e nella beatitudine
nella
folle aspirazione all'eterno
l'uno
all'altro si tendono,
s'abbracciano
in silenzio.
Ascolta.
Che dice il vagito
lieve
della sorgente ?
Nella
notte sacra si compie
nell'ampio
velo il mistero
della
luce lunare.
O
giubilo dell'unione eterna !
O
notte senza fine, avvolta
degli
astri nel silente segreto,
dal
chiasso avulsa, dalla menzogna
del
giorno ! Unificatrice
rimani,
notte dell'Amore.
Guarda,
l'ultimo lume
è
spento e dopo il tramonto
ogni
cosa è vera.
Oh,
i colpi della morte
non
giungono all'Eterno.
Cosa
può dividerci ?
Dolce
notte, infinita
notte
d'Amore.
Da
ogni risveglio
ora
siamo liberi.
Nella
terra ignota
non
ci sono confini,
per
Te e per me
non
c'è più limite;
beato
svanire nell'Infinito !
Le
tue mani
poseranno
sul mio volto,
la
mia bocca
bacerà
i tuoi polsi,
la
mia fronte
giacerà
sul tuo grembo.
Il
vento non muove sulle colline
il
suo lamento, il cielo
di
stelle è colmo.
Vieni
ora, è tempo
di
nasconderci per sempre.
Vieni
ora, è tempo
di
tuffarci nell'interminato
fiume
dell'Ignoto,
del
Flusso divino
ove
scorre il sorriso
dei
figli del futuro.
Amami
o dea benevola
e
benedici il mio capo
sulle
tue ginocchia chino,
con
la tua mano
che
ha tessuto il tempo
mi
segnerai i capelli
d'ineffabile
palpito.
Una
musica lene ora sorge
dal
profondo della terra
e
dirada le nebbie
un
canto solitario,
la
rugiada ti ringrazia
della
nuova aurora.
Odo
la tua voce
chiamarmi
tra le onde
cullanti
del notturno mare,
tu
lo indichi,
là,
dove non è un sogno,
la
via dell'Eletto s'apre.
Ecco,
per me questa aurora
è
un tramonto,
ed
oltre si porge innanzi
la
via sulle onde,
fra
le ombre luminose del mare.
E'
tempo ormai
di
volgersi in alto,
verso
una luce
che
non risplende ai mortali.
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