domenica 15 gennaio 2012

Luna perduta






Luna perduta, isola remota,
come le chiome tue le dune
del deserto allo specchio degli occhi
notturni fugge il raggio dello spirito,
corsiero fremido.

La luce dell’alba corre sui tuoi incerti
passi sulle sabbie e non perdona
la mente che sconfina oltre i palpiti
marini, in siti
solitari.

Specchio dell’anima infranto
dalle braccia del sole,
lago trafitto dal vagito dell’alba,
al partorire
delle acque.

Gocce saline sprizzano dalla rabbia
scrosciante incontro alle rocce dove
può solo chi vola e sa, errante
gabbiano, esperto compagno
dell’instancabile.

Oltre le ultime barriere dell’oceano,
cercatore nell’oscuro ignoto
caccia le note prede per paura.
Ha lasciato la luce per la porta
irata delle nubi.

Ed è approdato in isole lontane,
ove non echeggia canto di alati,
e scuote le ombre il vento della follia
e il fremito dell’uragano.                 

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