L'idea
della metempsicosi o reincarnazione esisteva in Grecia come in India
allo stato di credenza popolare. Essa trovò la sua espressione
religiosa nell'orfismo e la sua forma filosofica nel pitagorismo,
ossia nella dottrina del filosofo Pitagora.
Orfeo,
personaggio mitico, era probabilmente una divinità della Tracia ( a
nord-est della Grecia ), la cui morte e resurrezione erano alla base
d'un culto mistico. La fede orfica ebbe un'espansione straordinaria
in tutto il mondo greco e quindi anche nell'Italia meridionale, e,
inoltre, ispirò pensatori profondi come Pitagora e Platone che
dettero una forma più o meno scientifica all'orfismo. La dottrina di
Orfeo affermava che in seguito al peccato originale l'anima era stata
imprigionata nel corpo. Il peccato originale era dovuto all'uccisione
di Dioniso Zagreo operata dai Titani, antenati degli uomini. La
conseguenza di tale concezione era un rito di iniziazione che aveva
come scopo quello di risparmiare alle anime il “ciclo della
rinascita“.
Pare
che anche gli Esseni e i Terapeuti, monaci asceti del mondo ebraico,
avessero subito l'influsso della dottrina orfica.
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