mercoledì 13 giugno 2012

(F) Urbi et orbi





Ecco parla il Presidente !
Ma non dice proprio niente,
sono solo paroloni
che dilettano i buffoni.
Parla, parla : “ O cittadini,
disgraziati e poverini
che sventura ora ha colpito,
ascoltate questo invito.
Mani avete, braccia e gambe
e non siete genti strambe,
orsù datevi da fare
e non statemi a pregare.
Che ? Pensate che lo Stato
mai qualcuno abbia aiutato ?
Se vi diamo qualche lira
non è a voi che il gesto mira,
ma alla pubblica opinione
che ci versa la pigione
per le loro proprietà,
che tassiamo a volontà.
A buon rendere è il favore
non per farvi certo onore,
io non sono mica pazzo,
amo i soldi del Palazzo ! “
Il discorso effonde lento
e lo approva il Parlamento,
i suoi fidi cortigiani
assai lesti ai baciamani.
“ Bravo, bravo, che eloquenza,
non possiamo starne senza !
Che cervello ! E’ proprio fino
per il popolo bovino ! “
Ed il seggio chi lo molla ?
V’è attaccato con la colla,
e alla prossima elezione
più stipendio e più pensione.
Della loro dura sorte
regge il filo a Francoforte
banca somma ed anche Parca
di tesori e oneri carca.
Ogni giorno è una bisboccia,
bevon odio goccia a goccia
se ne dicon da morire,
ma d’accordo è lo spartire
posti, cariche e prebende,
privilegi a chi più prende.
Fanno presto a tralignare
e nel manico a ciurlare,
tanto poi le nuove leve
fanno a gara a chi più beve,
credon anche, a chi li imbocchi,
nel paese dei balocchi,
e la scuola è una fucina
d’ogni bella testolina
che s’appresta ( caso raro )
a un buon posto di somaro.
C’è la dea Televisione
per il popolo coglione
che sbadiglia verso sera
di nutrita sicumera,
e c’è il magico folletto
nominato l’Internetto.
Ma poi l’Urbe è una cloaca
e lo sbirro una lumaca,
se ti schiaccian sulle strisce
quello appena starnutisce,
di mafiosi e camorristi
non ne abbiamo tanti visti,
d’ogni parte vi son bande
che ti lasciano in mutande.
E’ dovunque una guerriglia
ti riducono in poltiglia,
sia da sveglio o se tu dormi
piomban schiaffi e pugni enormi.
E il politico si tace,
ché la critica è un batràce
e borbotta nello stagno,
dove tutti siamo a bagno.
E se l’Urbe prende fuoco
loro se ne fanno gioco,
tanto stanno in Parlamento
con i piedi di cemento.
V’è banchetto giorno e notte
e si tresca o si fa a botte
e ben venga Francia o Spagna
stanno allegri, ché si magna.
“ E il Ministro ? “ E’ presto detto,
è ora andato al Gabinetto.
Ma che pensi o hai capito !
Non sei mica rimbambito !


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