mercoledì 24 dicembre 2014

Filosofia spicciola





La vita dell'individuo ha un principio e una fine.
Poniamo che dopo la morte sia il nulla, dunque anche prima del principio era il nulla. Ne segue che la vita dell'individuo è “contenuta” nel nulla. Ora è mai possibile che il nulla contenga qualcosa ?
Mi si dirà che l'individuo ha una causa ossia l'unione di seme e ovulo, ma questo è come il celebre dilemma se sia nato prima l'uovo o la gallina.
Consideriamo come individuo tutto l'esistente. Viene dal nulla ? Se sì, allora il nulla contiene tutto l'esistente. Ripeto, è mai possibile che il nulla contenga qualcosa ?
La risposta più ovvia è che il nulla contiene il nulla e che dal nulla nasce il nulla.
Dunque il nulla non può generare il manifestato. Il manifestato sarà dopo ciò che non è manifestato ancora, dall'immanifesto. Il cosiddetto nulla è quindi l'immanifesto, se è qualcosa. Il nulla è dunque ciò che non ricade sotto i nostri sensi, ciò che non appare, quello che Kant chiamava il noumeno. Il nulla è inconoscibile, ma è tale per l'uomo che per conoscere ha bisogno dei sensi.

L'uomo è condannato a cercarsi e a non trovarsi mai, poiché egli è il noumeno che si manifesta e può conoscersi solo come fenomeno, così conosce soltanto ciò che ricade sotto i suoi sensi cioè l'apparenza e mai la verità assoluta.
Egli tende al vero e non lo raggiunge, fugge l'apparenza alla ricerca della verità ultima e viene continuamente respinto nel relativo, nel mutevole, nel falso. E' scisso nel proprio intimo, esiliato in un mondo estraneo, ma confinato in quel mondo per sempre.
In quanto Io cioè Noumeno non appare se non nella mediazione del fenomeno cioè nella manifestazione. Essa si realizza grazie ai sensi e solo tramite essi.
Così noi vediamo, sentiamo, parliamo ad altri fenomeni, ma non con altri Noumeni, questi ci rimangono del tutto sconosciuti.
Crediamo di amare e non amiamo che l'apparenza, crediamo di conoscere e non conosciamo altro che i fenomeni, solo ciò che ricade sotto i nostri sensi.
La Verità ultima ci sfugge, ci sfugge la vera altrui personalità, se amiamo, amiamo un'immagine.
Ne segue che la conoscenza del fenomeno è ingannevole, noi di fatto non conosciamo proprio nulla.
E se non conosciamo nulla ne segue anche che non conosciamo l'Immanifesto e che inoltre Esso non è il nulla.

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