sabato 21 luglio 2012

Francesco Petrarca, Canzoniere, LII






Francesco Petrarca           Canzoniere



LII
 
Non al suo amante piú Diana piacque
quando per tal ventura tutta ignuda
la vide in mezzo de le gelide acque,

ch' a me la pastorella alpestra e cruda
posta a bagnar un leggiadretto velo,
ch' a l'aura il vago e biondo capel chiuda;

tal che mi fece, or quand'egli arde 'l cielo,
tutto tremar d'un amoroso gielo.


Ugo Foscolo, Saggio sull’amore del Petrarca, VIII :
“ Alle illusioni di una passione pura seguitano i desiderii di un amore impaziente, che esce in parole ed in versi troppo chiari ond’essere citati, e che non sono comunemente osservati, perchè la tradizione ci reca a leggere il Petrarca con prevenzione che l’amore ne fosse platonico. Non venne ammesso in casa di Laura se non raramente, e solo parecchi anni dopo il primo loro incontro. «Io invecchio,» dic’egli, «ed ella invecchia. Comincio a perdere speranza, e pure il tempo sembrami passar lento, fino a che non ci verrà conceduto di stare insieme senza il timore di perderci:» — “



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