Idolatra
della lubrica luce,
smaragdina
serpe tra le colonne,
casta
siderea amante, seduce
selene
nel vitreo volto insonne.
Ed
ama nella cripta d'ombre illuse
ali
di diaspro e gioie effuse
lungi
di sistri all'iride marina,
fra
negri marmari, striga ferina.
E
danza, manto di pavone, occhio
suo
rubro come di rabido cane,
sicaria,
ebra di stille umane.
Fiore
della penombra, rocchio
delle
secche algose, estatica luna,
coma
di filtri, pitonessa bruna.