giovedì 20 febbraio 2014

Istakar, 19

Idolatra della lubrica luce,
smaragdina serpe tra le colonne,
casta siderea amante, seduce
selene nel vitreo volto insonne.

Ed ama nella cripta d'ombre illuse
ali di diaspro e gioie effuse
lungi di sistri all'iride marina,
fra negri marmari, striga ferina.

E danza, manto di pavone, occhio
suo rubro come di rabido cane,
sicaria, ebra di stille umane.

Fiore della penombra, rocchio
delle secche algose, estatica luna,
coma di filtri, pitonessa bruna.



Istakar, 18

Konx, Ompax. Lune schiave di raggi
argentei. Nera ametista siccome
cupo vino e opali gelidi, saggi
fuochi, delle tenebre fari, crome

d'arpe e leuti all'ampie volute,
marmoree agili arcate, e fontane
cristalline o rosse rose crespute
di ninfe sui seni umbrati, lontane

cupole coppe calde, deliranti
aromi, ardenti fiumi di sotterra,
occhi marini alla torbida guerra

del cielo; o Eros, Eros, ed ora
dei bei trofei insegnami gl'istanti,
e l'igneo miele tra le perle irrora.



Istakar, 17

Dèmone dall'iride verde, teda
nella sera dal cocchio d'oro, ghigno
all'idra senile, fuggi o cigno
fra faci d'occhi turbinante preda

degl'Iperborei oltre le terre algenti
follemente scocca corsiero incentra,
fulmineo sole di tube possenti,
tu ad Istakar, ad Istakar entra !

Dardo della mia chiaroveggenza,
oltre la porta passa dei dolori,
o chimera, prezioso opale, essenza

di torbide luci, cupa d'amori
sotterranei, vitreo di sultano
labirinto d'ebano, o sogno vano.





sabato 15 febbraio 2014

Istakar, 16

Quando a me la finestra aperse Amore
nell'oscura casa immota, ricinta
dell'alba e con il grembo in fiore
ella m'apparve sulla via sospinta

dalla malia dell'eterno errore
nelle pupille ed in suo canto avvinta,
carminia veste nel purpureo ardore
da cornucopia dell'abisso attinta.

Nell'universo palpitante cuore
oltre le soglie della morte estinta,
fra i canti occidui, fulgido rubore,

ella m'apparve tra i corsieri accinta
igneo sul cocchio, ebbra di furore,
di sangue al vento nelle chiome tinta.





domenica 9 febbraio 2014

Istakar, 15

Coro di fiaccole incede al monte
nero, arsa Tisifone, e trombe e corni
ode bramosa rimbombanti, in fronte
offende il serpe ai tristi giorni;

orrore alle vergini, nero nume,
fremido cavallo ai lai lontani,
e come fanciulla senza lume
al buio rabbiosi cribrano cani,

o Ade sposo d'amare nozze, o sole
al mormorio porfireo morente,
avido di Ciprigna, e plumbea mole

dall'alto l'Austro orrido inspira
il carro in glume d'onde al verde algente;
Apollo, arco di fiamme, delira.



 

domenica 2 febbraio 2014

Istakar, 14

Odo lontani di danze suoni
fra sertocoronate ninfe amanti,
o anima, quando àrcano passioni
fere le muse discingono i canti.

Ignei scalpitano dardi alla schiuma
del mare, del tuono all'ansimo altero,
ed inneggia la rabida bruma
d'oceano all'occhio immane e nero.

Oh, incanto di lontane ombre, fonti
di selve, ansito all'aurato flutto,
frutti di luce eburnea, ascesa

del dio gioioso ai deserti monti,
turbicea fiamma di mènadi incesa
alita aulorosa all'ambrato Tutto.



 

Istakar, 13

Ampi al volo ceruleo alcioni,
liberi nell'arduo mare ed alto
oceano di sogni, solari doni
del dio, sospiro del verde smalto,

albi ermeti, donde regna il riso,
eterna giovinezza, aulisce il croco
fra corone di mirto e di narciso,
e spira olente aura in aureo gioco.

O sacra libertà, o puro fuoco
di corsieri furenti ai flutti amari,
o certami dei forti efebi al roco

murmure del mare, tu nere nari
sulfuree, cavallo occhi di brace,
vola anguicrinito, falco rapace.




Istakar, 12

Canterò sempre a primavera aedo
armonie purpuree all'erba clora,
cori di ninfe e sussurrare infiora
d'api l'aura radiosa e al vento incedo

lieve che vola sugli ondosi velli,
occhi verdi della ròrida luce;
tra le sacre chiome ella riluce
degli ulivi coi biondi capelli.

Librate foglie al respiro d'autunno
sempre sono con me, morte serena,
onda di sogno luminoso alunno
d'esule lamia nella notte piena.

Dorme allora la terra e dorme il mare
degli dei ai canti e in alto irradiare.