giovedì 20 febbraio 2014

Istakar, 17

Dèmone dall'iride verde, teda
nella sera dal cocchio d'oro, ghigno
all'idra senile, fuggi o cigno
fra faci d'occhi turbinante preda

degl'Iperborei oltre le terre algenti
follemente scocca corsiero incentra,
fulmineo sole di tube possenti,
tu ad Istakar, ad Istakar entra !

Dardo della mia chiaroveggenza,
oltre la porta passa dei dolori,
o chimera, prezioso opale, essenza

di torbide luci, cupa d'amori
sotterranei, vitreo di sultano
labirinto d'ebano, o sogno vano.





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