domenica 2 febbraio 2014

Istakar, 12

Canterò sempre a primavera aedo
armonie purpuree all'erba clora,
cori di ninfe e sussurrare infiora
d'api l'aura radiosa e al vento incedo

lieve che vola sugli ondosi velli,
occhi verdi della ròrida luce;
tra le sacre chiome ella riluce
degli ulivi coi biondi capelli.

Librate foglie al respiro d'autunno
sempre sono con me, morte serena,
onda di sogno luminoso alunno
d'esule lamia nella notte piena.

Dorme allora la terra e dorme il mare
degli dei ai canti e in alto irradiare.


 


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