martedì 24 giugno 2014

Foresta dei tropici

Foresta dei tropici, terrore
fra le nubi, un rombo
s'ode un sibilare notturno,
un vagolo di squilli
fumiganti vedute di rovine
su, sovra abissi sovra
organi inneggianti coi suoni
misteriosi delle canne.
Precipita, precipita senza fine,
senza fine più non sorge.
Un tuono, esplode
la pioggia incessante,
un fluido, un fiume d'ululi,
di grida soffocate.
Gli uccelli della foresta,
un coro fuggente di voci
imploranti entro le navate
delle selve senza sole.
L'organo suona, scandisce il tempo
il gong dei lamenti.
Vaga fra le nebbie
il passo errante. S'apre
una porta sul buio,
nel silenzio un lamentoso
canto d'amore, una donna
gode d'amore.
La dea all'inno
delle navate tumultuanti,
la dea l'inno
canta allo scandire
del tamburo
sotto le navate tumultuanti,
un lamento impetuoso,
senza fine.
Un suono di campane, un coro
s'eleva,
il suono delle campane tocca il cielo.
Nausicaa canta
nell'isola perduta,
dal continente divisa
da uragani e diluvi.
Lontano ella canta, lontano
dal rombo del tuono.
Un canto d'amore ella canta.
I grilli cantano nella notte
tra il riverbero delle stelle
nelle pozzanghere.
Intonano gli uccelli un canto
tra il tam tam nella foresta
e il fluido fuggire dei flauti.
Odalische s'adagiano mollemente
sovra le sete dopo le danze
vorticose entro la reggia.
Il serpente a sonagli fugge al sentore
del gufo, una fiaccolata lenta
si perde al soffio degli uragani
sotto le cupe navate inneggianti.
Le voci del coro s'elevano inesauste,
ed ella canta, oh sì, canta il suo canto
trionfale !
S'aprono le viscere della terra
fumanti al suono interminabile
dei tamburi.
Si schiudono le porte del tempio
e i gradini precipitano
nell'abisso !
Squillano le trombe gloriose,
il sole sorge,
il sole sorge !
Il sole s'alza sovra le rupi e sovra
le foreste nel tintinno
delle rugiade.
Ella m'attende
e volge il viso
chiaro e ridente
e i luminosi occhi,
profondi come il mare,
coi capelli gioca il vento,
mormorando di desiderio,
e si placa sulla pelle
dolcemente.


 

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