Guy
de Maupassant, Bel-Ami, Paris, Gallimard, 1973
Nel
I cap. appare Georges Duroy, il protagonista, bel tipo di malandrino,
che si capisce già sia pronto a tutto. Congedato dall'esercito, è
impiegato con uno stipendio da fame alle ferrovie e durante una calda
serata estiva a Parigi incontra il suo amico, un tempo magro ora
ricco e panciuto, Forestier. Costui gli apre nuove prospettive oltre
ai ragionamenti machiavellici.
Il
cap. II celebra l'iniziazione di Duroy alle conversazioni e agli
intrighi amorosi dell'alta società, dominata dai giornali che
guidano l'opinione pubblica. Duroy inizia la sua carriera
giornalistica facendo la corte alle mogli dei “pezzi grossi”
dell'ambiente della stampa e ottiene subito un notevole successo,
grazie alla sua esperienza di soldato in Algeria e alla sua indubbia
avvenenza fisica. Ma non si tratta di un ingenuo alle sue prime
esperienze e che si scopra per la prima volta doti insospettabili,
perché in Algeria aveva sedotto la figlia di un precettore e portato
alla disperazione la moglie di un avvocato ( p. 67 ).
Cap.
III. Ricevuto l'incarico di scrivere un articolo sull'Algeria, subito
non ci riesce e scoraggiato si reca da Forestier per aiuto. Ma
l'amico deve uscire per impegni urgenti e lo spedisce quindi da sua
moglie che si rivela un'esperta giornalista e imbastisce per lui il
reportage.
Recatosi
il giorno seguente nella redazione del giornale, viene fatto passare
davanti ai vari sollecitatori e questuanti e assistendo alle azioni
insulse di Forestier che si perde dietro un gioco allora di moda e
alla riunione del direttore perso dietro il gioco delle carte, viene
iniziato alla vita avventurosa e frivola del giornalista.
Cap.
IV, p.85 e sg. Duroy ha modo di conoscere l'ambiente giornalistico,
ammantato di seriosa professionalità, ma sostanzialmente
cialtronesco, ed ha un interessante colloquio con il reporter Saint
Potin, che gli rivela i retroscena della redazione del suo giornale,
“La vie française”. Si tratta di caricature di uomini corrotti
che vivono di menzogne ben combinate. Naturalmente senza l'aiuto di
Mme Forestier, Duroy non riesce a combinare nulla di buono e deve
limitarsi a fare il reporter girando di qua e di là, cosa che gli
riesce bene, ma il guadagno è inferiore a quello di redattore.
Cap.
V, p. 102 e sg. Seguendo i propri impulsi e il desiderio d'una vita
migliore, Duroy si ricorda di Mme de Marelle, incontrata al pranzo
dei Forestier, e si reca in visita nel suo appartamento. Viene
ricevuto con favore e inizia così la sua scalata verso il successo.
La
cena coi Forestier e Mme de Marelle è il momento rivelatore
dell'intima corruzione dell'alta borghesia nell'atteggiamento
ipocrita e fascinoso di Mme Forestier, che ricorda un po' il charme
torbido della Salammbô di Flaubert : “ Ed ella sembrava spingere
più lontano il suo sogno, pensare a cose ch'ella non osava affatto
dire “ ( p. 112 ). Duroy riceve pieno appagamento nel sedurre Mme
de Marelle ( che si ubriaca apposta ! ). E già nel giorno seguente
inizia la relazione con Mme de Marelle che si reca anche
nell'appartamento di Duroy e, in seguito a un lieve incidente occorso
per le scale del condominio dove abita l'uomo, affitta un
appartamentino più adatto ai loro appuntamenti amorosi.
Ma
per soddisfare tutti i capricci della sua amante comincia a
indebitarsi in maniera preoccupante. Per colmo di sventura si reca
alle Folies Bergères proprio in compagnia di Mme de Marelle e vi
incontra la grossa cortigiana che aveva conosciuto e frequentato dopo
i primi incontri con Forestier. In conseguenza delle insinuazioni di
costei viene immediatamente piantato da Mme de Marelle. Decide allora
( p. 147 ) di rifarsi con Mme Forestier, ma costei dopo averlo
ricevuto lo avvisa di non montarsi la testa e gli offre semplicemente
la propria amicizia. Come pegno di essa lo indirizza alla conquista
della stima della moglie del proprietario del giornale, cioè Mme
Walter.
Ricevuto
da Mme Walter, grazie a una sua spiritosa risposta Duroy ottiene la
nomina a capo redattore ed inizia l'ascesa sociale.
P.
168 e sg. Invitato a cena da Mme Walter incontra Mme de Marelle con
la quale ricomincia la relazione. Al ritorno accompagna l'anziano
poeta Norbert de Varenne che lungo il cammino lo intrattiene con
considerazioni alquanto lugubri sulla morte e la vanità della vita,
che lo avvicinano al nostro Leopardi. Sono tuttavia, a parte il luogo
comune letterario, considerazioni sincere e disperate che sembrano
indice della presenza minacciosa del nulla, avvertita tragicamente
dallo stesso Maupassant.
P.
174, l'opera è un affresco della corruzione della società parigina
dell'epoca, la sfilata degli aristocratici a cavallo, pieni di
decorosa alterigia, ma debitori della loro fortuna all'imbroglio e
all'intrigo, è oggetto d'un legittimo disprezzo da parte di Duroy,
che peraltro è un loro emulo.
P.
188. In seguito alle calunnie d'un giornale rivale Duroy è costretto
al duello con l'autore dei trafiletti che lo attaccano direttamente.
Il nemico ha preso il pretesto da un misero fatto di cronaca
assolutamente insignificante, una povera vecchia che contende col suo
macellaio per un pacco di cotolette, per assalirlo in modo veemente e
pervicace. Ma Duroy, una volta fissato l'incontro a colpi di pistola,
trascorre solitario la notte nella propria stanza assillato dal
pensiero della morte, sentita come una spaventosa minaccia. Il
sentimento della solitudine di fronte al destino, come già
nell'episodio dell'anziano Norbert de Varenne, è particolarmente
presente in questo romanzo, dove, sin dall'inizio, Duroy ci appare
isolato nel gran mondo che gli gira attorno e a cui egli brama tanto
di appartenere.
P.
190-196, la scena del duello e soprattutto la notte prima di esso
sono un saggio della maestria di Maupassant nell'analizzare le paure
e le ossessioni dell'anima umana, come già nel discorso del vecchio
solitario Norbert de Varenne. Tutto il mistero e tutto
l'inesplicabile orrore della vita si disvela nella considerazione
dell'esistenza assurda dell'uomo, animale che aspira alla felicità,
ma è destinato alla morte.
Ovviamente
il duello si risolve positivamente, i colpi di pistola vanno tutti a
vuoto, sia da parte di Duroy che dell'avversario, e comunque il fatto
circonda Duroy d'un'aureola di eroismo che lo rende di nuovo oggetto
dell'amore sviscerato di Mme de Marelle.
Cap.
VIII. Viene chiamato con una missiva da Mme Forestier perché il
marito sta morendo e non avendo parenti Duroy è l'unico conoscente
su cui può fare affidamento. Duroy si reca dunque a Cannes nella
villa dell'amico malato di tisi. A p. 205 c'è una splendida
descrizione del golfo al tramonto e delle isole Lérins sullo sfondo.
Una panoramica magistrale dell'ambiente della Costa Azzurra. La scena
dell'incontro tra l'amico sano e l'amico moribondo è all'insegna di
quell'angoscia di fronte alla morte e all'estrema solitudine che è
già stata annunciata dall'episodio del vecchio poeta de Varenne.
La
descrizione della morte del povero tisico Forestier è seguita da una
riflessione di Duroy sulla morte in genere di tutti gli esseri che ci
trasmette un senso profondo di smarrimento. Non c'è speranza di
fronte alla morte. Essa annienta completamente, senza alcuna
prospettiva ultraterrena. E' una condanna all'annullamento.
P.
236. Dopo qualche mese Duroy sposa Mme Forestier. Naturalmente ha
dovuto lasciare Mme de Marelle, alla quale ha dovuto confessare la
nuova relazione. La donna, nonostante il dolore e l'offesa, ha
compreso le ragioni di Duroy e lo lascia libero. Così per Duroy che
ha assunto, per darsi un tono e su suggerimento di Mme Forestier, il
nome più nobile di Du Roy de Cantel, col quale firma alcuni suoi
articoli, comincia una nuova vita.
P.
247. Per volontà di Madeleine ( Mme Forestier ) i due si recano in
Normandia a visitare i genitori di Duroy. L'episodio è di un
realismo suggestivo e per Madeleine si tratta di un'esperienza
spiacevole. Sono vecchi contadini induriti da una vita grossolana e
piena di stenti. Così dopo solo un giorno di visita ritornano a
Parigi.
P.
259-260. A Parigi Duroy entra materialmente nel ruolo del marito
morto di Madeleine, ereditandone le suppellettili e gli amici, tra
cui il conte de Vaudrec, che svolge un ruolo alquanto misterioso nel
ménage degli sposi novelli. Grazie all'aiuto sostanziale di
Madeleine, Duroy scrive articoli di pieno successo e diventa
giornalista di fama.
Sempre
nel II cap. della seconda parte del romanzo, Duroy viene ossessionato
dal ricordo del marito di Madeleine che gli si presenta alla mente
nelle circostanze più impensate, anche perché inconsciamente
avverte che sua moglie gli nasconde qualche segreto. Decide in una
passeggiata notturna in carrozza di vincere questa gelosia con
l'unica arma possibile cioè l'indifferenza, cominciando a
distaccarsi sentimentalmente sempre più da Madeleine. I passaggi
psicologici di questa metamorfosi sono colti magistralmente da
Maupassant, che si rivela profondo conoscitore dell'animo umano.
Nel
III capitolo della seconda parte il distacco con Madeleine è
pienamente maturato. E' chiaro che la loro unione ha una funzione
meramente associativa, a vantaggio della carriera di entrambi. Così
Duroy riallaccia il legame con Mme de Marelle e incomincia a
corteggiare la non più giovane ma ancora avvenente matrona Mme
Walter. La sua strategia è degna di don Giovanni, ormai ciò che lo
attrae non è tanto la donna quanto la conquista.
P.
302-305, la scena dell'incontro tra Mme Walter e Duroy nella chiesa
de la Trinité ci rivela tutta la sapiente arte della seduzione messa
in opera da don Giovanni. La donna in un primo tempo cede, disperata,
poi si confessa dopo aver incontrato un prete quasi inviato dal
cielo, e fugge via. L'atteggiamento di Duroy è quello del cinico
incallito che non crede in nulla e non rispetta niente e nessuno, ma,
d'altra parte, è uomo del nostro tempo.
L'impresa,
in ogni caso, riesce e Duroy si porta a letto Mme Walter.
Nel
cap. V l'animo meschino di Duroy si rivela appieno. Il miraggio di
un'ingente somma di denaro prospettatogli da Mme Walter gli fa
promettere un incontro con la donna che ormai Duroy vorrebbe evitare.
Nell'incontro
seguente con Mme de Marelle viene scoperta la sua tresca con Mme
Walter, ma Duroy sa che la de Marelle è di memoria corta.
Subito
dopo ha notizia della morte del conte di Vaudrec, che annuncia alla
moglie sconvolta. Il rapporto con Madeleine si colora ancora di più
di mistero per la scomparsa di questo personaggio alquanto ambiguo.
Il
conte, milionario, ha lasciato nel testamento tutta la sua fortuna a
Madeleine, e Duroy, preso da ipocriti scrupoli, per evitare a suo
dire uno scandalo pubblico, praticamente la costringe a cedergli in
donazione la metà dell'eredità. Poi, ottenutala, festeggia insieme
alla moglie e agli amici, mostrando ormai palesemente la meschinità
del proprio animo.
Ma
anche l'ebreo Walter, proprietario del giornale dove lavora Duroy, ha
fatto fortuna con l'annessione del Marocco alla Francia e le pagine
seguenti sono tutte una spietata rassegna dell'avidità e delle
bassezze dell'alta borghesia parigina. Durante un ricevimento nel
nuovo palazzo di M. Walter, il protagonista ha modo di incontrare la
bella figlia di Walter, Suzanne, e considerando l'enorme ricchezza di
suo padre comincia a metterle gli occhi addosso per un'eventuale
matrimonio. Infatti i rapporti con la moglie non sono più molto
buoni, dati gli interessi mondani e politici di lei. Frattanto riceve
grazie all'interessamento del ministro Laroche, amico forse intimo di
Madeleine, la croce della Legion d'onore ( p. 367 ).
Ma
( p. 380 ) ecco che un avvenimento scabroso pone le basi per il
coronamento dei sogni di Duroy. Bel-Ami riesce infatti a sorprendere
in flagrante adulterio la moglie e il ministro degli esteri
Laroche-Mathieu. In realtà da giorni Duroy ne aveva il sospetto e
così riesce a combinare d'accordo col commissario di polizia
l'agguato nell'appartamento degli appuntamenti dei due adulteri che
vengono colti sul fatto, lui fra l'altro completamente nudo nel
letto. Il divorzio è assicurato !
II
parte, cap. IX, raggiunto il suo intento, Duroy ora è libero di
sposare Suzanne, ma rimane l'ostacolo rappresentato dai genitori di
lei, assolutamente contrari. Tuttavia Bel-Ami giunge a convincere la
ragazza, durante una gita in campagna, a fuggire con lui, dopo aver
dichiarato sia alla madre che al padre di volere sposare Georges
Duroy.
L'appuntamento
viene fissato per la mezzanotte del giorno stesso e dopo aver atteso
sino all'una di notte Duroy riesce a rapire la gentile fanciulla, che
dopo una furiosa lite con i genitori è scappata di casa.
Bellissima
la scena della disperazione di Mme Walter alla notizia della fuga
della figlia. Non vuole credere al tradimento di Bel-Ami e nella
furia del dolore si precipita a chiedere soccorso al Cristo del
grande dipinto sistemato nella serra del palazzo. Qui viene colta da
asfissia a causa delle esalazioni delle piante durante la notte e
recupera la ragione soltanto il giorno dopo, soccorsa e portata nel
suo letto quasi moribonda.
Ricattando
M. Walter circa il losco affare del Marocco, Du Roy ottiene la mano
della figlia Suzanne. La descrizione del matrimonio è un capolavoro
di psicologia, da un lato la disperazione senza rimedio di Mme
Walter, dall'altro l'egocentrismo assoluto di Bel-Ami che celebra
così la propria apoteosi e si lancia, forse, a una futura carriera
politica. Infatti si tratta di un matrimonio d'interesse perché
proprio durante il ricevimento degli ospiti incontrando Mme de
Marelle le fa intendere, seppur velatamente, che la loro relazione
non è finita. Così di adulterio in adulterio, di tresca in tresca,
sfruttando il valore e il lavoro altrui ( Mme Forestier ) Bel-Ami
compiaciuto di sé e col favore e la benedizione del cielo si
appresta a sigillare col tradimento la propria unione con la figlia
di M. Walter. E Madeleine ? Anche lei, ormai ricca, prosegue la sua
via e infatti scrive articoli politici molto interessanti firmati dal
suo giovane amante.