Riva
arida e sola, ove il rombo glauco
d'oceano
inghiotte aspri singulti urlando,
lacerandosi
sugli scogli rauco,
con
pianto di rupi sibilando;
in
grotte nere giaccio; tra le torce
stridono
nòttole, mugola il mare,
l'immane
mostro che verdi occhi attorce,
lince,
ispido spettro, spira ad unghiare.
Oh,
e di zoccoli ed inni di trombe
gorgonea
tempesta, e corsiero alle onde,
nero
nitrito che tuffa fremente,
algido
di violacei flutti. Tombe
fra
ombre di germogli e fiorite fronde
nasconde
al quieto lago cetra assente.
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